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Testamento Berlusconi, i 100 milioni alla Fascina? Le voci sul padre Orazio

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Marta Fascina non è mai stata una che ama esporsi in pubblico, lo è ancora meno da quando è morto Silvio Berlusconi. Chi immaginava un cambio di atteggiamento ha sbagliato di grosso, perché l’ultima compagna del Cavaliere è diventata un fantasma: non si è fatta vedere neanche in Parlamento per le commemorazioni di Berlusconi. Si vocifera che possa tornare in pubblico a metà luglio, in occasione del primo congresso di Forza Italia.

 

 

Nel frattempo Repubblica ha puntato l’attenzione su Orazio Fascina, il padre di Marta. “I più perfidi - si legge - ieri lo chiamavano ‘mister cento milioni’. Ma dietro il sarcasmo si nascondeva una storia che va avanti da tempo e che in certi ambienti, nelle ultime settimane, aveva preso a correre veloce”. Si vocifera infatti che, seppur assente nel testamento di Berlusconi, il padre della Fascina ha avuto un ruolo molto importante negli ultimi mesi di vita del Cav. Orazio è apparso sulla scena “proprio a cavallo tra dicembre 2021 e gennaio 2022 - scrive Repubblica - quando l’ex presidente del Consiglio decise di scrivere l’ultima parte del suo testamento con la donazione da cento milioni a Marta e di 30 a Marcello Dell’Utri”. 

 

 

Il padre della Fascina viene descritto come un “uomo riservato ma ambizioso che, raccontano le persone più vicine a Berlusconi in questo periodo, sia stato più di un semplice consigliere negli affari di Arcore tanto che Berlusconi, divertito, diceva di chiamarlo ‘papà’. Recentemente le sue visite ad Arcore erano assai frequenti (avrebbe passato anche delle notti lì, d’altronde era sempre il suocero) e si era fatto addirittura il suo nome per una candidatura alle prossime elezioni europee. Non accadrà. Ma nel frattempo Marta, con Orazio al suo fianco, si troverà a gestire un patrimonio importante, loro che certo non sono abituati a nulla del genere”. 

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