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Gianni Vattimo è morto, aveva 87 anni: addio al filosofo del pensiero debole

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È venuto a mancare a 87 anni il filosofo Gianni Vattimo. A renderlo noto è Simone Caminada, il suo compagno negli ultimi anni di vota: lo studioso ha passato le ultime ore ricoverato in ospedale a Rivoli, dopo che le sue condizioni di salute si sono aggravate negli scorsi giorni. Se ne va quindi uno dei principali filosofi postmoderni: è considerato uno tra i massimi esponenti della filosofia ermeneutica a livello mondiale. 

Studioso e originale prosecutore del pensiero di Martin Heidegger, Vattimo ha teorizzato l’abbandono delle pretese di fondazione della metafisica e la relativizzazione di ogni prospettiva filosofica, diventando così il maestro del "pensiero debole" a livello internazionale. Studioso della filosofia ermeneutica contemporanea, ne ha indagato i presupposti storici e sviluppato le implicazioni teoretiche, dedicando le proprie ricerche a Friedrich Schleiermacher, Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger e Gadamer. 

Vattimo non è stato soltanto un filosofo e un pensatore speculativo, ma anche un intellettuale militante di spicco della sinistra: dichiaratamente omosessuale, ha sempre rivendicato la sua fede cattolica e ha svolto attività politica in diverse formazioni. Prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di Sinistra (dal 1999 al 2004), per i quali è stato parlamentare europeo, e infine nel Partito dei Comunisti Italiani. Dal 2009 al 2015 è stato parlamentare europeo dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro.

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