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Federico Moccia schianta la sinistra: "Castrazione chimica, perché sì"

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Tre metri sopra al cielo, Ho voglia di te e Tre volte te. Federico Moccia si è recato a New York per vedere le vetrine delle librerie e la sua "trilogia in bella mostra". Ma i libri sono solo una parte del suo successo. La riprova? "Mi mandano foto con i lucchetti da ovunque. L’ultima da Cuzco, in Perù, la meravigliosa capitale dell’impero Inca: attaccano lucchetti a 3.500 metri di altezza. Ma ne ho una collezione mondiale". Addirittura, racconta al Corriere della Sera il regista e scrittore, "a Mosca i lucchetti mi hanno regalato una fama incredibile: in Russia sono il secondo personaggio italiano più conosciuto dopo Umberto Eco".

E ancora: "In Francia il ponte di fronte al Louvre è di legno, c’erano talmente tanti lucchetti che era a rischio la stabilità. Hanno dovuto smontarli tutti: li hanno venduti all’asta per 150 mila euro". Ora che ne sarà di Step e Babi, protagonisti di Tre metri sopra il cielo, nonché i personaggi che hanno fatto sognare un'intera generazione? "Sto pensando a un ulteriore sequel". E non solo, perché Moccia sta ragionando su un nuovo libro. "Vorrei scrivere sul rapporto genitori e figli - prosegue -. Mi sto chiedendo se Step e Babi possono essere dei buoni genitori". D'altronde, "non è facile ragionare su un rapporto tra genitori e figli oggi".

 

 

Per lo scrittore basta guardare con quanti casi di femminicidi abbiamo a che fare ogni giorno. "Ai tempi di Step e Babi non ce ne erano così tanti. E poi gli stupri. Questi ragazzi che stuprano possono stare tranquillamente nelle loro città mentre se entrano in prigione devono essere allontanati dagli altri detenuti che questi reati non li perdonano. In carcere c’è un codice d’onore che fuori non c’è più". La castrazione chimica come soluzione? Perché no, conclude, "quando la situazione degenera bisogna trovare una soluzione che metta paura. E la situazione è degenerata".

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