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Zecchi, gioco sporco di sinistra e Ue contro il governo: "Colpo di Stato strisciante"

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Negli ultimi giorni, sinistra e media d'area hanno ripreso a sventolare lo spauracchio dello spread, della crisi economica. Il tutto in chiave anti-governativa, ovviamente. E il precedente del 2011, con la "defenestrazione" di Silvio Berlusconi, ce lo ricordiamo tutti quanti.

Certo, tempi e contesti sono profondamente diversi. Ma il tema anima il dibattito politico, anche perché Giorgia Meloni, lo scorso venerdì, ha scelto di rispondere a queste voci, a queste illazioni. Lo ha fatto in modo duro, mettendo in chiaro che il governo, semplicemente, andrà avanti. Già, perché l'operazione è "sporca", pelosa, interessata: si pensi per esempio che con Mario Draghi premier lo spread andò ben oltre gli attuali livelli, eppure non si ricordano voci che si spendevano nel trattegiare scenari catastrofici.

Tant'è, la vicenda tiene banco anche a Stasera Italia, il programma di Rete 4 che nella sua edizione domenicale è condotto da Augusto Minzolini. Si parla di spread, complotti, Europa, manine e manone. E tra chi ne parla, ospite in collegamento, ecco il filosofo Stefano Zecchi, il quale non usa giri di parole per esprimere il suo - tostissimo - punto di vista.

 

"Spread e agenzie di rating possono minacciare il governo?", chiede Minzolini. E Zecchi: "Beh lo hanno già fatto. L'occasione è stata quella del governo Monti, un vero colpo di Stato strisciante, quando hanno fatto fuori il governo Berlusconi", premette. 

"Adesso - riprende il filosofo - è molto difficile perché a conti fatti, guardando un momento la situazione, lo spread era più alto con Draghi, questi sono numeri. Ma che il governo Meloni sia sotto assedio è un dato di fatto, ma non dal Parlamento, che non ha le voci e le personalità in grado di attaccare il governo. Ma da parte di un mondo che non accetta la democrazia. Non la accetta nelle attività economiche, giuridiche e intellettuali", conclude Stefano Zecchi.

 

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