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Caracciolo e la guerra mondiale per Gaza: "Cos'ha promesso Biden a Israele"

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Razzo fallito di Hamas o bombardamento di Israele? La strage all'ospedale battista di Gaza, con centinaia di vittime civili, secondo Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7 potrebbe impattare anche sull'attesa iniziativa di terra dell'esercito di Tel Aviv nella Striscia, per "stanare" i miliziani di Hamas. 

Lo conferma anche il suo ospite in studio, il direttore di Limes Lucio Caracciolo, che aggiunge una riflessione inquietante al complesso quadro in Palestina. Intanto gli israeliani, spiega uno dei maggiori esperti di geopolitica italiani, "hanno già fatto sapere che stanno studiano delle alternative all'azione di guerra da terra. E perché? Forse perché i danni, non solo di immagine ma anche militari, sarebbero superiori ai vantaggi. E soprattutto perché l'America innanzitutto, ma direi un po' tutti i Paesi, da quelli amici a quelli meno amici nella regione, hanno spiegato agli israeliani che questa cosa non s'ha da fare altrimenti esplode la regione". "E non solo la regione", chiosa la Gruber.

 

 

 

"Gli americani - ricorda ancora Caracciolo - hanno detto: Israele può star sicura che noi la difenderemo nel caso venga attaccata. Punto. 'Non fate follie, non fate invasioni di terra, non pensate di andarvi a riprendere la Striscia di Gaza perché questo va contro i vostri interessi ma soprattutto contro i nostri'. L'America non è pronta a fare una guerra mondiale per Gaza, ammesso che qualcuno sia pronta a farla".



"La promessa di Biden a Israele": guarda il video di Caracciolo a Otto e mezzo

 

"Israele - conclude il suo ragionamento Caracciolo - deve stabilire innanzitutto quello che vuole e da quello che dice, cioè 'dobbiamo far fuori Hamas', si capisce che non ha le idee chiare. Una cosa è molto evidente: Hamas non lo fai fuori con una operazione del genere perché moltiplichi i suoi sostenitori e perché è diramato in tutto il Medio Oriente". Con i drammatici, conseguenti effetti del caso.

 

 

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