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Israele, Caracciolo: "Non finirà in pareggio, dove si allargherà la guerra"

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"Un conflitto tra Israele e Hamas è inevitabilmente largo: il teatro della tragedia non si limita a Gaza": ne è convinto Lucio Caracciolo, che ha parlato della guerra in corso in un'intervista al Giorno. Il direttore di Limes, in particolare, ha spiegato: "Abbiamo già visto in Occidente attentati, episodi di antisemitismo, la diaspora ebraica nel mirino". Sul possibile coinvolgimento dell'Iran, molto temuto dagli Usa, l'esperto ha affermato: "Per ora si gode lo spettacolo. Ma sa che, qualora il governo di Israele fosse disperato, potrebbe arrivare ad attaccare l’Iran. In quel caso, però, il conflitto diventerebbe qualcosa di molto simile ad una guerra regionale se non addirittura qualcosa di più".

Sugli Stati Uniti, invece, Caracciolo ha spiegato che potrebbero intervenire da un momento all'altro in caso di necessità: "L’America ha cercato di calmare i bollori di Netanyahu e di invitarlo alla moderazione, non ottenendo grandi risultati in questa fase. Ma se Israele fosse veramente messo in pericolo, a quel punto l’America scenderebbe in campo, anche con un intervento militare diretto".

 

 

 

Parlando del possibile esito del conflitto, poi, l'esperto ha detto che "questa storia difficilmente finirà con un pareggio. E uno dei due ne uscirà molto peggio degli altri". Infine, su eventuali ripercussioni anche sull'Italia, Caracciolo ha sottolineato: "Le ricadute sul territorio nazionale potrebbero essere attentati, accoltellamenti, violenze contro ebrei o comunque contro occidentali.  Francamente, non vedo coinvolgimenti militari a meno che non scoppi la guerra anche sul fronte Nord. In quel caso, bisognerà evacuare quel migliaio di italiani del contingente Onu, al confine tra Libano e Israele".

 

 

 

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