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Che tempo che fa, Zaki scalda i motori: "Pulizia etnica, genocidio"

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Dopo aver rimandato l'ospitata per ragioni "strategiche" - aveva definito Benjamin Netanyahu un "serial killer" - ecco che Fabio Fazio si prepara ad accogliere Patrick Zaki nello studio di Che tempo che fa, il tutto nella seconda puntata della stagione, quella che andrà in onda domani sera - domenica 22 ottobre - sul Nove.

E nel frattempo, l'attivista egiziano non arretra di un passo. Anzi, rilancia. "Sono molto arrabbiato", spiega, perché a Gaza si rischia il "genocidio". E ancora: "In questo momento, negli ultimi tre giorni hanno ribadito che avrebbero riaperto il valico (poi riaperto in giornata, ndr) e invece a oggi, nulla è cambiato. Siamo in un momento molto critico per i civili palestinesi, spero che qualcuno abbia ancora un po' di umanità e si renda conto delle circostanze che stanno portando al genocidio del popolo palestinese", ha affermato Zaki a margine della presentazione del suo libro a Roma, al teatro Manzoni.

 

Dunque, un appello per il cessate il fuoco: "In qualità di difensore dei diritti umani sono sempre stato a favore della pace, ma per ottenerla c’è bisogno di giustizia e negli ultimi anni non c’è stata, con l’apartheid, la pulizia etnica e tutto ciò che ha comportato". Parole fortissime: "genocidio" e "pulizia etnica". E ancora: "Questa guerra va avanti da anni, oggi noi ne abbiamo visto la brutalità: la presa di ostaggi, il bombardamento di un ospedale...", afferma attribuendo a Israele la responsabilità della strage, nonostante le molteplici prove che fanno convergere su Hamas. Zaki, insomma, spara ad alzo zero in attesa dell'ospitata da Fabio Fazio. Riflettori puntati su Che tempo che fa: fino a dove si spingerà l'attivista?

 

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