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Enrico Mentana durissimo contro Capanna: "Il megafono di Hamas"

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Enrico Mentana non le manda a dire. Destinatario L'Unità. Nell'editoriale a firma di Marco Capanna, il quotidiano attacca: "I bambini decapitati da Hamas? Sono bufale". Parole che non passano inosservate al direttore del TgLa7, che sbotta sui social arrivando a definirlo il "megafono di Hamas". Da una parte, infatti, c'è il giornale diretto da Piero Sansonetti che prosegue la battaglia per il cessate il fuoco generale, dall'altra la posizione di Mentana che condanna senza se e senza ma quanto fatto per mano del gruppo terroristico il 7 ottobre ai danni di Israele. 

Ma Mentana non è l'unico giornalista a essere preso di mira da Capanna. Con lui anche Mario Sechi, direttore responsabile di Libero. "Enrico Mentana – scrive Capanna – all’indomani delle uccisioni di Hamas nei kibbutz, nel Tg della 7 parlò di ‘bambini decapitati’, aggiungendo ‘ Non vi mostriamo le immagini perché sono scioccanti’. La frase, in tutta evidenza, era volta a ingigantire l’orrore antipalestinese". E ancora: "La mia convinzione è che quelle foto Mentana non le ha mai avute, per il semplice fatto che non esistono. Mentana, dunque – questa la conclusione di Capanna - ha diffuso una notizia tendenziosamente antipalestinese e antiaraba, e sarebbe corretto che si scusasse".

 

 

E a stretto giro, ecco arrivare la replica del diretto interessato: "La storia purtroppo si ripete in farsa anche al cospetto degli eventi più tragici. Così oggi tocca vedere un giornale omonimo di quello fondato da Antonio Gramsci, che fu l’organo del Partito Comunista italiano, trasformarsi nel megafono ufficiale dei negazionisti del pogrom di Hamas". Il motivo? "Una consonanza di sensibilità tra gli aguzzini di quella mattanza e l’autore dell’editoriale". 

 

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