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Filippo Turetta, Formigli: "MI prende una paura infinita"

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"Chi sono i nostri figli? Come è possibile scoprire solo all’ultimo istante che il tuo ragazzo amatissimo è capace di premeditare il massacro di un’innocente?": a chiederselo è il conduttore di Piazzapulita su La7, Corrado Formigli, riferendosi al caso di Filippo Turetta, accusato di avere ucciso l'ex fidanzata Giulia Cecchettin. In questi giorni il padre del ragazzo, intercettato dai cronisti, ha parlato di un giovane all'apparenza tranquillo, quasi perfetto. Un'immagine spazzata via dal feroce delitto. 

"La frase che mi batte sulla tempia come un martello è “Mi sembrava il figlio perfetto”. È quello che ha detto Nicola Turetta, padre di Filippo, all’indomani dell’arresto dell’assassino di Giulia Cecchettin - scrive Formigli nel suo editoriale sulla rivista Elle -. Un padre cresce suo figlio per 22 anni, lo tiene in casa con sé, lo manda a scuola, lo educa, siede accanto a lui quasi ogni giorno e sera della sua vita. Trasmette principi – o perlomeno esperienze – ascolta respiri, rimbocca coperte. Poi, un giorno, scopre di aver cresciuto un estraneo, di aver nutrito e amato un giovane uomo senza volto".

 

 

 

"Che vita normale ci viene consegnata da un padre", prosegue il giornalista. Che poi rivela: "Mi prende una paura infinita ad ascoltarlo". Il timore è quello che probabilmente investe tutti i genitori: "E se fosse così anche per i miei, di figli? Davvero la nostra capacità di leggere nella mente di chi consideriamo parte di noi – un figlio cos’altro è se non questo? – è così fallace? Dove guardiamo quando li guardiamo? Quanta capacità di ascoltare le loro parole, guardare i loro gesti ci è rimasta? A chi abbiamo consegnato i nostri figli, in quale dimensione abbiamo collocato i loro giorni quando hanno acceso il loro primo smartphone?". 

 

 

 

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