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Filippo Turetta, "vestite da putt***"? La telefonata a David Parenzo

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"Mi è uscita quella parola e mi scuso". L'avvocato Emanuele Compagno, legale d'ufficio di Filippo Turetta, telefona in diretta a L'aria che tira, su La7, per dare la propria versione dei fatti. 

Nelle ultime ore Charlotte Matteini del Fatto quotidiano, "scavando" sul passato di Compagno, ha riportato alla luce qualche post social "in libertà", decisamente sopra le righe. Un post sui "maschicidi" in cui si invitava a valutare non solo le donne morte, ma anche il numero delle vittime di sesso maschile (non però necessariamente per mano degli ex. Più una provocazione che una equiparazione). In un altro del 2015, in occasione di Halloween, l'avvocato se la prendeva con le "ragazzine vestite da put***e in giro per il paese". Parole fuoriluogo che gli hanno fatto guadagnare la nomea di "sessista". "Una caz***a, non un reato", ha tagliato corto Vittorio Feltri, in collegamento. Ma l'avvocato si sente comunque in dovere di telefonare per dimostrarsi sinceramente contrito.

 

 

"Mi scuso della parola che mi è uscita ma su Facebook si usano parole di cui poi ci si dispiace. Avevo visto delle ragazze suonare i campanelli la sera vestite da mostri, era uscita una anziana spaventata e l'avevo trovata una cosa non opportuna, mi scuso per la parola 'puttane'". Gli altri post "erano dei commenti a una trasmissione televisiva e a una puntata di Law & Order".


Guarda il video: la telefonata in diretta dell'avvocato di Turetta a L'aria che tira

 

"Penso che non ci sia nessuno più di me che sia speso per la lotta, la sua valorizzazione, la tutela, i diritti degli omosessuali, contro il bullismo. Io sono sempre stato convinto che è l'autore della violenza che deve pagare e che non ci sono motivazioni". In ogni caso, spiega Compagno, non ritiene necessario rassegnare il suo mandato difensivo. "Abbraccio tutti voi che siete in studio", si congeda. "L'abbraccio va sempre bene ma attenzione perché quando siamo davanti alla tastiera del telefonino a volte ci parte la frizione", lo saluta (e lo gela) Parenzo mandando la pubblicità. 

 

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