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Senaldi e le femministe: "Corteo sporcato"

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Si parla della manifestazione contro la violenza sulle donne a In Onda. Qui, nella puntata di domenica 26 novembre, è Pietro Senaldi a lanciare una frecciata a coloro che hanno preso la palla al balzo per attaccare l'esecutivo Meloni ma anche Israele. "È stata - esordisce in riferimento al corteo 'Non una di meno' - un'occasione persa sporcare il corteo con la politica in tre modi".

Il primo, riferisce il condirettore di Libero in collegamento con Luca Telese e Marianna Aprile su La7, "cercando di strumentalizzare il corteo contro il governo sostenendo che il patriarcato sia figlio della destra quando in realtà questo è ben più antico". Poi, prosegue, "con gli striscioni che inneggiavano alla resistenza palestinese". Questi, ricorda, "non c'entrano nulla".

E infine l'assalto a Pro Vita. Nonostante la conduttrice si ostini a dire che si tratti di un assalto alla "saracinesca di Pro Vita", il sopralluogo della polizia dopo il blitz messo a segno a Roma ha evidenziato che erano circa 200 le persone, alcune a volto coperto, staccatesi dalla coda del corteo contro la violenza sulle donne per attaccare la sede. Ma non solo, perché da una prima ricostruzione emerge la presenza di una molotov.

 

 

Quest'ultima sarebbe stata introdotta attraverso un vetro rotto nella parte superiore della saracinesca d'ingresso. In ogni caso i manifestanti hanno cercato di arrivare allo scontro con le forze dell'ordine: hanno tolto le transenne e hanno iniziato a lanciare fumogeni e bottiglie di vetro contro l'edificio e gli uomini in divisa. A quel punto sono stati respinti dagli agenti in tenuta anti sommossa. I manifestanti nemmeno in quel caso hanno desistito e hanno continuato le pressioni.

 

Qui l'intervento di Pietro Senaldi a In Onda sul corteo di Roma

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