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Carola Rackete: "Il cambiamento climatico colpisce le donne"

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"Le donne sono le più colpite dalle conseguenze della crisi climatica". Carola Rackete lo aveva scritto in un libro Il mondo che vogliamo, nel 2019 e ora lo ribadisce in una intervista a La Repubblica: "Il fatto è che le donne sono molto più colpite dalle conseguenze dell’emergenza climatica rispetto agli uomini. Le donne sono sovra-rappresentate tra i poveri (anche in Europa le madri single sono più a rischio di essere povere - devono lavorare di più e quindi avere meno tempo per impegnarsi politicamente)".

Quindi, prosegue la ex "Capitana" della Sea Watch che nel 2019 forzò il blocco navale imposto dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, "in fuga da disastri climatici, le donne corrono un rischio maggiore di violenza fisica e sessuale, prostituzione forzata e sfruttamento. Anche la violenza domestica spesso aumenta dopo i disastri ambientali, così come il matrimonio infantile".

 

 

L'attivista tedesca, candidata indipendente della Linke al Parlamento Europeo con un’agenda dedicata alla giustizia climatica, è intervenuta ieri 26 novembre a Firenze all’ultima giornata del festival "L'Eredità delle Donne", diretto da Serena Dandini. Sin dalle prime battute del suo confronto con la giornalista de La Repubblica Tonia Mastrobuoni, alla Manifattura Tabacchi, la "Capitana", che indossava la felpa del Collettivo di fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio, ha sottolineato quanto "l’emergenza climatica ha gravi conseguenze politiche ed economiche e un impatto concreto sulle nostre vite".

 

 

A sorpresa la Rackete ha anche elogiato Giorgia Meloni. Sulle politiche dell’Unione europea, e in particolare per quanto riguarda l’agenda dei cambiamenti climatici, la premier italiana "si rivelata molto in gamba e capace nell’interfacciarsi con i leader europei", salvo precisare che "è un altro il futuro che noi vogliamo per l’Europa".

 

 

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