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Giorgia Meloni, classifica Forbes: 4° donna più influente al mondo

Lorenzo Mottola
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In principio a sinistra fu subito gufata. “Sì beh la Meloni ha vinto, ma durerà due mesi, questa l’Europa se la mangia”. Poi i mesi sono passati, l’Europa ha perso l’appetito e le cassandre hanno aggiornato le profezie. “Durerà poco, andrà a picco nei sondaggi”. Col passare del tempo, però, i sondaggi invece che peggiorare miglioravano, i dati economici tenevano e così qualcuno ha iniziato a sognare l’effetto Schlein: “Elly è il nuovo che avanza, se li divorerà tutti”. Peccato nelle scorse settimane il Pd abbia toccato il suo minimo da quando ha cambiato la segretaria. La maggioranza del premier, intanto, non è mai stata così solida e difficile da digerire, per chi spera nella sua esplosione. E la Meloni incassa lodi in tutto il mondo.

L’ultima della serie arriva da Forbes. Il presidente del Consiglio si è piazzata al quarto posto nella classifica 2023 delle donne più potenti del pianeta. Davanti a lei, nell’ordine, solo la zarina di Bruxelles Ursula von der Leyen, la regina della Banca Centrale Europea Christine Lagarde e Kamala Harris, acclamata (dai media...) vice dell’incespicante Joe Biden. Da notare: mai nessuna italiana era arrivata così in alto in questa graduatoria. Di chi era il record precedente? Sempre suo: è stata Giorgia Meloni l’anno scorso a raggiungere il settimo posto. Risulterà particolarmente sgradita a sinistra la ragione del sorpasso effettuato ai danni di signore quali Melinda Gates (moglie di Bill, patrimonio personale da oltre dieci miliardi di dollari) e May Barra (amministratore delegato General Motors).

Scriveva Forbes lo scorso anno: «Come capo del governo italiano più a destra dalla fine della Seconda guerra mondiale, Meloni è una figura controversa, il cui futuro politico rimane incerto». Ora invece le critiche sono sparite, il governo italiano viene percepito come saldo e addirittura tra i meriti si cita la riforma costituzionale in lavorazione, il cosiddetto premierato, che potrebbe dare «stabilità» ai governi italiani. Quella riforma che a sinistra viene considerata come il solito «attentato alla democrazia» allarme che in Italia scatta anche se cambia il palinsesto di Rai yoyo - viene invece considerata tra le note di merito per chi governa l’Italia, unico leader donna del G20. Una inesauribile miniera di delusioni per i partiti di opposizione del nostro Paese.

 

 

 

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