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Giulia Cecchettin, il presagio della sorella Elena: nella notte dell'omicidio...

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"Era una relazione di controllo e di abuso, ma all’inizio di una storia scusi tutto". La descrive così Elena Cecchettin la relazione tra la sorella Giulia e Filippo Turetta. In carcere per l'omicidio della 22enne, il giovane "voleva essere presente in ogni cosa della vita di Giulia. Lei non poteva uscire con le amiche senza dirlo, quasi dovesse chiedere permesso. Non le lasciava spazio, non voleva che lei avesse una vita al di fuori di lui". E ancora, intervistata da Repubblica: "Certo che Giulia si è accorta che qualcosa non andava, sapeva che io avevo ragione ma come fai a immaginare che la persona con cui stai possa farti del male, non lo vuoi credere possibile". D'altronde la 22enne di Vigonovo "era una persona buona. Aveva davvero paura che lui si facesse del male. Aveva paura per lui, non di lui. Voleva aiutarlo, credo proteggerlo".

Da qui l'attacco alla società attuale, intrisa di misoginia e sessismo. L'esempio? "Se una ragazza ha avuto molti partner non è considerata allo stesso modo di un ragazzo. Come ti vesti, come ti comporti. Non è uguale il giudizio. Sono pensieri radicati eppure sminuiti, banalizzati perché appaiono, appunto, normali. Complice del sessismo e della misoginia diffuse che possono sfociare in violenza estrema". 

 

 

Elena torna ancora all'ultimo giorno in cui ha sentito la sorella. Come da lei ricordato, "Ci siamo scritte fino alle 10 e mezza di sera. Parlavamo di vestiti, Giulia stava scegliendo quello per la laurea. Sapevo che era con lui, ci siamo scambiate messaggi mentre erano insieme. Fino alle 22.30. Poi le ho scritto e lei non ha visualizzato". A quel punto "non mi sono preoccupata, era sabato sera, erano fuori. Ho pensato magari le si è scaricato il telefono". Poi però qualcosa non tornava: "All’1 e mezza mio padre ha scritto nella chat di famiglia: ‘Giulia, dove sei?’. Sono andata a letto e non riuscivo a dormire, sono molto ansiosa, quella notte avevo un’oppressione tremenda. Alle 8 di mattina arriva un messaggio di mio fratello che mi chiede ‘Sai dov’è la Giuli, non è tornata a casa’. Ero in bagno, sono scoppiata a piangere. Ho capito subito".

 

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