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Generale Tricarico, Iran: "Tre bombe nucleari, chi rischia di essere colpito"

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"Preoccupante": così il generale Leonardo Tricarico definisce l'ultimo rapporto dell'Aiea (Agenzia internazionale per l'energia atomica) sull'aumento della produzione di uranio arricchito da parte dell'Iran. Secondo le stime degli Usa, Theran avrebbe materiale sufficiente per ben tre bombe nucleari. L'ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica nonché presidente della Fondazione Icsa, intervistato dal Messaggero, spiega che a rischio c'è "chiunque, non solo gli Stati Uniti. Ma anche Israele e gli altri Paesi arabi. Ricordiamo che in Iran ci sono gli sciiti, c'è poi il fattore religioso. Il fattore nucleare è un giusto elemento di preoccupazione per gli Usa, che sono portavoce di quei Paesi occidentali che temono che Theran possa dotarsi di armi atomiche". Secondo l'Aiea, l'Iran avrebbe anche riconfigurato le sue macchine per poter produrre combustibile nucleare a un ritmo più veloce.

"Nel conflitto israelo-palestinese il convitato di pietra è senz'altro l'Iran - spiega Tricarico -. È credibile chi attribuisce a Teheran un movente per il 7 ottobre ed è altrettanto credibile chi oggi intravede rischi maggiori per un'escalation. Perché? Ha alterato il suo atteggiamento rispetto al conflitto". E ancora: "Lo smacco subito con l'assassinio dell'esponente di vertice delle milizie dei Pasdaran potrebbe costringerla a mutare velocità, a fare un salto di qualità del conflitto. Ciò, inevitabilmente, provocherebbe una nuova dinamica dagli esiti imperscrutabili".

 

 

 

Se finora Teheran si è limitato a "usare" gli Hezbollah nel nord di Israele e gli Houti contro le navi in transito nel Mar Rosso, ora potrebbe passare ad armi ancora più pesanti. "L'Iran ha lasciato intendere che reagirà, ma senza indicare né i tempi né i modi - prosegue Tricarico -. Tutto questo rimane imperscrutabile su quello che potrà accadere". Il generale, poi, aggiunge: "Sono saltati quegli accordi che impegnavano l'Iran al rispetto di certi criteri e di certi tempi, quindi ora si sentono liberi di accelerare o comunque di avere un'arma nucleare".

 

 

 

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