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Di Martedì, Santoro: "Nazismo morte. Il comunismo?", la risposta che spiazza

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"Tu ti diresti anticomunista?". La domanda arriva più schietta che mai da Giovanni Floris a Michele Santoro. Accade a DiMatedì il 23 gennaio su La7. Qui il giornalista, in un primo momento, tenta di dribblare: "Io anticomunista? Quando sento la parola nazismo immediatamente mi viene in mente dolore, distruzione, morte e guerra. Quando sento la parola comunismo ovviamente mi viene in mente anche Stalin, la dittatura, distruzione del dissenso... Ma non riesco a ridurlo a Stalin".

Facile così. L'ex volto Rai insiste: "I comunisti erano i cristiani nelle case comuni, erano anche i contadini poveri del Cilento che si ribellavano contro i borboni, ma anche quelli che stavano nella comune di Parigi, oppure i partigiani oppositori del fascismo per cui noi oggi grazie a loro possiamo vivere nella libertà". Per questo "nessuno può dirsi anticomunista tranne chi non ama la Costituzione".

 

 

Poco prima Santoro ha gettato fango su Giorgia Meloni, arrivando a spararla davvero grossa: "Quelli che la circondano sono inadeguati perché lei è debole. Motivo per cui non si circonda di amichetti, che neanche li trova, ma si circonda di parenti". Da qui il paragone: "Non vorrei essere equivocato, ma i mafiosi... Si creano una famiglia. Lei ha paura dei colpi che le possono arrivare. Si deve guardare dagli amici". 

 

 

 

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