Cerca
Logo
Cerca
+

Balzerani, Di Cesare contro il governo: "Stupita e sconcertata dai ministri"

  • a
  • a
  • a

"Sono stupita e sconcertata da ministri di questo governo che mi stigmatizzano con parole che rasentano l’insulto, non saprei come interpretare questi attacchi": la professoressa Donatella Di Cesare lo ha detto in un'intervista a La Stampa, riferendosi alla bufera da cui è stata travolta dopo il tweet sulla morte dell'ex brigatista Barbara Balzerani. Tweet in cui la docente si mostrava a dir poco empatica nel dare l'ultimo saluto all'ex terrorista rossa. Salvo poi cancellare tutto per le critiche ricevute. Critiche a cui la Di Cesare non sarebbe in grado di trovare una spiegazione. "Mi hanno fatto presente - ha detto nell'intervista - che stava dando adito a fraintendimenti e anche a interpretazioni pretestuose, e a quel punto ho preferito eliminarlo".

Quando la giornalista Francesca Sforza le ha fatto notare che le Br non sono la prima cosa che viene in mente pensando alla democrazia, la Di Cesare ha risposto: "Ho sempre condannato ogni forma di lotta politica violenta e l’ho fatto pur appartenendo io alla generazione degli anni Settanta, avendo vissuto in quel periodo. Ho scritto molto su come in Italia si discute di quel periodo – o meglio non si discute. Non sono stati soltanto gli anni di piombo, ma molto altro. Io, e come me moltissime altre e molti altri, ho scelto vie ben diverse dalle armi". 

 

 

 

Parole, le sue, che sembrano stridere con il ìpost di addio alla Balzerani. Quindi, quando le è stato chiesto cosa condividesse con l'ex brigatista, lei ha risposto: "La mia generazione guardava al futuro e pensava al cambiamento, a un mondo senza discriminazioni, senza guerre, senza ingiustizie sociali, e mi chiedo cosa sarebbe l’Italia di oggi senza le lotte di quegli anni. Io scelsi il femminismo, quegli anni non possono essere ridotti al terrorismo". A quel punto la docente ha spiegato che con la Balzerani "c’è solo una vicinanza di generazione, e nel mio post facevo riferimento a quella generazione di quegli anni". 

 

 

 

Dai blog