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Eredità Agnelli, "finché la signora X è viva": la carta scoperta dai pm

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Nuova tessera nel mosaico del "giallo" sull'eredità Agnelli. C'è una frase che potrebbe illuminare l'inchiesta degli inquirenti ed è contenuta ino dei documenti recuperati durante la perquisizione dello scorso 8 febbraio. 

"Finché la signora X è viva il nostro obiettivo principale deve essere quello di mantenere e proteggere il suo permesso permanente di residenza in Svizzera (il cosiddetto permesso C)". Parole che secondo la Procura di Torino potrebbero dimostrare come la residenza in terra elvetica di Marella Caracciolo (vedova dell'Avvocato Gianni Agnelli) fosse in realtà fittizia e solo per mere ragioni fiscali. 

Il testo è senza data e non firmato ed è stato inserito nel decreto di rinnovo del sequestro notificato nei giorni scorsi ai fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Von Grueningen, tutti iscritti nei giorni scorsi nel registro degli indagati. Sui nipoti dell'Avvocato grava l'ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato per i 700 milioni di euro ereditati dal nonno, con mancate imposte successorie che si aggirerebbero intorno ai 40 milioni.  

Come sottolinea il Corriere della Sera, tutto ruota sull'effettiva residenza di Marella Caracciolo, che tra 2005 e 2019 secondo gli inquirenti avrebbe fatto la spola tra Italia, Svizzera, Marocco e altre località, fino al giorno della sua morte avvenuta a Villa Frescot il 23 febbraio di 5 anni fa. Dagli appunti della segretaria, dal titolo assai evocativo "Una vita di spostamenti", emergerebbe una "permanenza effettiva" in Italia, Segno che la residenza estera sarebbe stata solo "formalmente dichiarata". Da qui il reato di "dichiarazione fraudolenta" di cui rispondono, in concorso, il nipote John Elkann, Ferrero e Von Gruenigen. 

 

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