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Giuliano Ferrara, scenari drammatici: "Si tratta con Putin? Ecco le conseguenze"

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Un rovesciamento dei rapporti di forza "spettacolare", a tutto danno dell'Europa. Ecco cosa significherebbe, spiega Giuliano Ferrara sul Foglio, trattare oggi con Vladimir Putin sull'Ucraina. L'Elefantino, fondatore del quotidiano d'opinione diretto oggi da Claudio Cerasa, nel suo editoriale dedicato al tema russo non nasconde come la situazione, per Volodymyr Zelensky e Kiev, sia sempre più compromessa.

L'alleanza occidentale, dalla Nato a Macron passando ovviamente per gli Stati Uniti, da tempo sta mandando messaggi allarmanti e fughe in avanti proprio per mettere in guardia dal rischio di concedere troppo a Mosca. Tuttavia, spiega Ferrara, Cremlino e Pentagono la pensano sostanzialmente allo stesso modo: l'Ucraina non può vincere né ripristinare i confini pre-febbraio 2022, figurarsi cacciare i russi dalla Crimea.

 

 

 

Peraltro, un report di un anno fa della Rand Corporation, vecchia agenzia di ricerca ed elaborazione dei dati geopolitici, consegnato al presidente americano Joe Biden metteva già in chiaro come "la guerra lunga con Putin non è nell’interesse degli Stati Uniti" e che Washington deve concentrarsi "sull’Indo-Pacifico, cioè sulla Cina". Bisogna chiudere la guerra in Ucraina alla svelta, anche se in maniera onorevole. E qui sta il problema.

 

 

 

Sta vincendo il timore "di una guerra generale o di una escalation", premette Ferrara, "ma non si possono ignorare le conseguenze politiche di un negoziato sotto la pressione di un vincitore che pretende di fissare un nuovo status quo europeo". Le conseguenze sarebbero non apocalittiche, ma di certo drammatiche: "Vuol dire che Putin si prende un terzo dell’Ucraina e si avvantaggia di altre condizioni oggettive, tra le quali uno Zelensky politicamente e personalmente travolto dalla disfatta". E ancora: se Putin riuscisse a dislocarsi oltre i confini del dissolto impero sovietico fissati nel biennio 1989-1991, "Europa e coalizione occidentale e Nato riceverebbero un colpo dal quale sarebbe difficilissimo risollevarsi, si realizzerebbe il sogno del Cremlino sedimentato in due decenni e oltre di potere assoluto e di escalation dalla Cecenia alla Georgia alla Crimea alla Siria al Donbas e alla operazione speciale".

 

 


 

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