Cerca
Logo
Cerca
+

DiMartedì, Totaro fa sbottare Roberto Salis: "La verità fa male...", "Vergogna! Diffamazione!"

  • a
  • a
  • a

Due sono i casi che, nelle ultime settimane, hanno raccolto l’attenzione degli italiani: il rientro in patria, dopo quasi 25 anni di carcere negli Stati Uniti, di Chico Forti e la detenzione in Ungheria dell’attivista Ilaria Salis, ora candidata alle elezioni per il Parlamento europeo con AVS. Se ne discute a DiMartedì, talk di approfondimento politico di La7, condotto da Giovanni Floris. Quest’ultimo chiede a Roberto Salis, padre di Ilaria e ospite della trasmissione, perché in questi due casi c’è stata una solidarietà diversa, quasi tutta a favore di Forti, condannato all’ergastolo per omicidio: “Sono casi completamente diversi, quello di Chico Forti e quello di mia figlia. Io credo che sia necessario andare sui fatti oggettivi di mia figlia, non credo sia utile né per Forti né per mia figlia paragonarli. Intanto, mia figlia è ancora solo imputata al momento. Vedo moltissime reazioni che onestamente non capisco, ho sentito degli esponenti del centrodestra che si augurano che mia figlia dimostri la propria innocenza, rompendo i criteri elementari dello stato diritto, in cui invece è l'accusa che deve dimostrare la colpevolezza dell'imputato”.

La parola, poi, passa ad Achille Totaro, di Fratelli d’Italia: “Salis, rispetto per la sua vicenda umana e anche per la campagna elettorale che sta conducendo sua figlia anche attraverso di lei. Il problema è che sicuramente sua figlia sa benissimo che è andata in Ungheria non per fare una gita di piacere, ma per un motivo politico. So che la verità vi fa male, ma sua figlia ha avuto anche delle denunce. È andata a fare una manifestazione politica per attaccare gli avversari politici e dice l'accusa che li ha aggrediti, perché è stata presa anche con un oggetto atto ad offendere”.

 

A quel punto, però, Roberto Salis sbotta, forse perché punto nel vivo: “Ma chi gliel'ha detto, Totaro ma queste cose se le inventa, non sa di cosa si sta parlando. Lei parla senza avere la più pallida idea di cosa sta dicendo. Questa è diffamazione. Lei deve imparare a informarsi prima di prendere la parola su mia figlia. Non può andare in giro a dire queste cretinate, che non hanno nessuna attinenza con gli atti del processo. L'ultima volta che son stato lì (nello studio di La7, ndr) Totaro eravate in tre, con anche Toti, e mi volevate convincere che la delinquente è mia figlia, vergognatevi”, sbrocca. 

 

L’ex senatore, allora, porge un quesito al padre dell’attivista, ora ai domiciliari a Budapest: “A questi ragazzi che sono stati picchiati con la testa rotta, chi gliel'ha rotta lo spirito santo? Secondo lei aggredire uno di destra e picchiarlo a sangue e rompergli la testa è un reato oppure no?”. La risposta conclusiva di Salis è la seguente: “Mentre Totaro pensa che sia un reato solo quando qualcuno spacca la testa a uno di destra, io penso che sia un reato quando venga spaccata a chiunque e sono molto solidale con quelle persone che sono state colpite a Budapest durante quegli atti. Sono anche solidale, però, con quelli picchiati dai neonazisti e scarcerati dopo due giorni e questo Totaro lo sa benissimo e continua a ignorarlo”, chiude buttandola in vacca.

Dai blog