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La7, le "truppe" attaccano in massa Giorgia Meloni dopo lo spot elettorale

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Lo spot elettorale che il premier Giorgia Meloni ha rivolto al pubblico di La7, per invitare tutti al voto delle europee, non sembra essere andato giù a nessun giornalista della rete di Urbano Cairo. E lo dimostrano le parole che molti di loro hanno deciso di rivolgere alla premier ancor prima di dare inizio alle proprie trasmissioni. Lo hanno fatto Andrea Pancani a Coffee break, David Parenzo a L'Aria che tira, Tiziana Panella a Tagadà. Ognuno, ovviamente, con parole e modi propri. C'è chi l'ha fatto puntando sull'ironia come Parenzo e chi invece ha utilizzato toni più seri come la Panella. Insomma, "le truppe" de La7 reagiscono alla "puntura" della Meloni.

E tra le truppe c'è anche chi, come la vicedirettrice del TgLa7 Gaia Tortora, ha preferito limitarsi a un breve messaggio su X: "Post muto", ha scritto a corredo di una foto che mostra la Meloni accanto a Cairo alla premiazione del vincitore del Giro d'Italia, che l'editore contribuisce a organizzare.

 

 

 

 

Le "truppe" di La7 si sono mosse dopo che, nel videomessaggio di appena 60 secondi indirizzato al pubblico della rete, la Meloni ha detto: "Cari telespettatori de La7, è da un po’ che non ci si vede, ma spero di trovarvi rincuorati per lo scampato pericolo della deriva autoritaria, del collasso dell’economia e dell’isolamento dell’Italia a livello internazionale". La premier, insomma, ha fatto una battuta, neanche troppo velata, sulla sua mancata presenza nei programmi di La7 e soprattutto sulle catastrofi che erano state annunciate prima della sua salita a Palazzo Chigi e che per fortuna non ci sono state.

 

 

 

Nello spot, che proprio La7 ha chiesto a ogni partito in campo alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, la presidente del Consiglio ha rivendicato i risultati raggiunti dal suo governo, dalla crescita economica alla diminuzione dello spread, dall'aumento del tasso di occupazione al boom dei contratti stabili. E poi ha rivolto un appello ai telespettatori della rete: "L'otto e il nove giugno non sono i salotti radical chic a parlare, ma il popolo. E quello del popolo, da sempre, è l'unico giudizio che ci interessa. Aiutateci a cambiare l'Italia e l'Europa. L'otto e nove giugno date forza a Fratelli d'Italia".

Più che quest'ultima parte, sembra che a infastidire i volti di punta di La7 siano state le parole della Meloni sulla sua assenza dai palinsesti e sui fantomatici pericoli che il suo governo avrebbe portato al Paese. Il primo a ribattere è stato Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita, che in un post su Facebook ha scritto: "Quel che colpisce di questo video è il salto di qualità. Stavolta la Presidente del Consiglio non attacca i giornalisti di La7. Va oltre e sbeffeggia e insulta milioni di italiani che guardano la nostra rete. La premier di mezzo paese che dichiara guerra all'altra metà". Insulti che, in realtà, non sembrano emergere affatto dalle sue parole. Questa mattina, invece, ad aprire le danze è stato Pancani, che in apertura del suo Coffee Break ha cominciato così: "In uno spot elettorale proprio sulla nostra rete Giorgia Meloni lancia una stilettata a La7, ad alcuni dei nostri programmi. Noi ci auguriamo a questo punto che Giorgia Meloni possa partecipare a una delle tribune elettorali già annunciate da Mentana il 6 e 7 giugno, alla vigilia del voto europeo". 

 

 

 

A L'Aria che tira, invece, Parenzo ha messo su una sorta di show per rispondere alla Meloni: "Mancano 12 giorni al voto delle europee e la campagna elettorale si scalda, ogni giorno di più", ha premesso il conduttore. Che poi ha aggiunto: "Dobbiamo partire da questa sedia: è la sedia per il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni". A quel punto ha mostrato una sedia bianca con sopra un cartello su cui era scritto il nome della presidente del Consiglio. "Lei si è rivolta direttamente a voi!  - ha proseguito Parenzo rivolgendosi al pubblico -. Peccato però che noi in questi due anni di governo l'abbiamo invitata ogni giorno a tutte le trasmissioni de La7". E ancora: "Visto che la distanza da qui a Palazzo Chigi è davvero poca... eccola qua, Google Maps mostra che sono 19 minuti in macchina, forse con la scorta ci si mette anche meno. In 19 minuti può arrivare qui e avrà la possibilità di intervenire a tutte le nostre trasmissioni di informazione", ha sottolineato mostrando il percorso su Maps. Le parole della Meloni, insomma, sembrano aver colpito proprio nel segno. 

Infine, ecco la Panella, che ha aperto la sua trasmissione citando la premier. "Voglio iniziare con 'Cari telespettatori di La7 è da un po' che non ci si vede' ma questa è solo una citazione perché in realtà noi ci vediamo tutti i giorni, ci siamo visti venerdì e torniamo a vederci oggi che è lunedì. In realtà voi telespettatori potreste vedervi anche con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni se lei accettasse di venire ospite nei tanti programmi di La7 e in particolare a Tagadà". Una stoccata in piena regola, che anche in questo caso dimostra il fastidio suscitato dal discorso della premier. "Noi - ha chiosato la conduttrice - continuiamo a invitarla, saremmo molto lieti di averla ospite, sono sicura che farebbe piacere anche a voi sentire le nostre domande e le sue risposte. Quando vorrà, noi saremmo ben felici e così tutti potremmo dire: 'Cari telespettatori di La7 ci vediamo e ci vediamo spesso'". Uno schieramento di "truppe", questo, che forse non si vedeva da un po'. 

 

 

 

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