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Generale Camporini, "un problema molto serio": spari su base Unifil italiana, lo scenario

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"Quello che io mi auguro è che si sia trattato di una iniziativa locale di un comandante e che non corrisponda a una strategia decisa dello Stato maggiore israeliano": il generale Vincenzo Camporini, già capo di Stato maggiore della Difesa, lo ha detto nello studio di Omnibus su La7 a proposito degli attacchi israeliani contro le basi Unifil, anche italiane, nel sud del Libano. "Purtroppo - ha poi aggiunto - quando si combattono le guerre spesso sul terreno uno prende delle iniziative perché ritiene che sia necessario anche se non ha delle direttive precise". 

In caso contrario, ha sottolineato Camporini, "se c'è invece una volontà israeliana di sradicare Unifil, allora veramente c'è un problema politico molto serio che deve essere affrontato e superato". Il fatto che nessun italiano sia rimasto ferito nei raid di Tel Aviv, invece, "è francamente irrilevante - ha spiegato il generale - la nazionalità dei soldati è rilevante, ma qui stiamo parlando delle Nazioni Unite e i militari che sono lì sono militari che rappresentano la comunità internazionale". 

 

 

 

Le critiche che possono essere rivolte all'Onu per la gestione del conflitto in corso, secondo Camporini, non hanno nulla a che fare con quanto successo ieri sul campo. "Se ci sono delle critiche da fare alle decisioni delle Nazioni unite è un discorso completamente diverso, che esula da quello che accade sul terreno - ha spiegato il generale - e sul terreno queste forze sono assolutamente intoccabili, quindi non c'è nessuna possibilità di trovare delle giustificazioni a quello che è accaduto".

 

 

 

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