Le frasi sbagliate dei rivoluzionari senza rivoluzione
Il 27 settembre del 1994 il magistrato Piercamillo Davigo disse che l’Italia doveva «essere rivoltata come un calzino»; il 29 novembre del 2024, il sindacalista Maurizio Landini afferma che vuole «rivoltare l’Italia come un guanto». Trent’anni separano queste due frasi, ma la radice è la stessa, l’idea di fare la rivoluzione. Davigo e la procura di Milano cancellarono con l’arma giudiziaria la mappa dei partiti; Landini oggi punta l’indice sul governo di centrodestra e afferma che «c’è una svolta autoritaria». Il linguaggio è una spia, precede gli eventi, apre e chiude fasi della storia: nel 1994 quella dei magistrati sui giornali era la «rivoluzione» di Mani Pulite; nel 2024 la piazza di Cgil e Uil è la «rivolta sociale». Sono tempi diversi, ma l’orchestra della storia sta suonando uno spartito che sta allineando tonalità, scale e accordi. Maurizio Landini e Elly Schlein dovrebbero fermarsi, riflettere, usare la ragione, ma sono prigionieri della loro trappola retorica, e corrono verso il burrone. Ci sono anche altre sinistre assonanze tra il passato e il presente, bagliori della storia e della cronaca. (...)
Come si è "bruciato" 5 milioni di euro: una bomba sul compagno Maurizio Landini