Da ateo dichiarato e convinto, era difficile aspettarsi da Piergiorgio Odifreddi parole dolci per il Conclave. E così, in effetti, è stato: intervistato da La Stampa, l'importante matematico ha contestato l'approccio del Vaticano a queste settimane difficili.
"Penso all'ultimo giorno di vita di Papa Francesco. Ci hanno fatto vedere anche quando è stato pizzicato sul collo, perché doveva rimanere sveglio. Abbiamo visto la sua sofferenza".
Quindi il paragone, decisamente forte, tra il Conclave in Cappella Sistina e una qualsiasi puntata di X Factor: "Con l'assalto inutile delle telecamere ai cardinali, che non possono rompere il silenzio. Ormai viviamo in questo genere televisivo, con il calcolo delle possibilità di vittoria". La sua reazione? Guarda a tutto ciò "da molto lontano e scuoto la testa".
Impossibile applicare alla elezione del Pontefice anche le basilari leggi della statistica, che possono contribuire ad "arrivare a un vincitore da un certo numero di candidati. Ma qui sembrano tutti completamente ignari della matematica e del fatto di vivere nel ventunesimo secolo. In fondo, il capo di una religione con più di un miliardo di seguaci nominali viene scelto con un procedimento che andava bene quando c'erano 23 persone a decidere. Adesso i cardinali del Conclave sono 133, di cui la maggior parte non si conosce. Come faranno a scegliere qualcuno che rappresenti la Chiesa?".
La Cnn: "Pizzaballa candidato intrigante"
Mentre la squadra cardinalizia si prepara alla partita del Conclave, sugli spalti le cancellerie di mezzo mondo “t...Pronosticare il "vincitore", insomma, appare "impossibile. Perché è come prevedere il caos. Non ci sono molti elementi razionali dietro al Conclave. Ci vorrebbero leggi. Ci vorrebbero scenari. Ma qui ci sono persone che non si conoscono e alla fine non si capisce bene cosa faranno. Magari eleggono qualcuno noto a tutti come Parolin, in quanto Segretario di Stato e cioè numero 2 della Chiesa. Oppure alcuni porteranno avanti una cordata, ci saranno dei pacchetti di voti. Come quella volta di Ratzinger e Martini, che erano testa a testa e si accordarono per tirarsi indietro a vantaggio di un terzo nome. Solo che poi Martini si tirò indietro effettivamente, mentre Ratzinger no".
Il matematico dà poi le sue pagelle a Bergoglio e ai suoi potenziali successori. Su Francesco "credo che ci sia stato un grande fraintendimento. Tutti l'hanno inteso come progressista. Ma lui veniva dal Sudamerica, era più vicino al peronismo. Ho trovato ingenuo il suo lato ecologista. La cosa più interessante era l'avversione per gli Stati Uniti".
Tra i papabili, tifa per il filippino Tagle: "perché è un tipo allegro, canta Imagine di John Lennon, e per di più la canta bene. E poi avrebbe dalla sua il fatto che arriva dall'Asia, ma da tanti anni è già addentro ai meccanismi di Roma, il che aiuta sempre. Però potrebbe essere interessante proprio perché originario di un altro continente. Ossia: c'è una fine del mondo, oltre la fine del mondo. C'è l'Africa. E c'è l’estremo oriente".
Più o meno per le stesse ragioni, accoglierebbe con favore la nomina di un cardinale italiano, Pizzaballa: "Da anni vive a Gerusalemme, che sarebbe il luogo giusto per il capo della chiesa cattolica. Non Roma". Tuttavia "un italiano avrebbe sempre la tentazione, e spesso l'occasione, di interferire negli affari di casa nostra, com'è stato fatto in saecula saeculorum...". Meglio, dunque, "uno straniero".
Odifreddi infine si dice colpito dalla "paura del cardinale giovane. Perché, se è giovane, non te lo togli più. Ma così finiscono per eleggere persone molto avanti nell'età. Eppure i 75 anni sono il limite d'età dei vescovi, che salgono a 80 per gli emeriti. Il Papa, in quanto vescovo di Roma, dovrebbe essere uguale. Se cominciassero a ragionare sulla scadenza del mandato, forse sarebbe meglio. Una volta si diceva: “si sta da Papa”. Ma la sofferenza dell’ultimo Francesco ha fatto capire bene quanta fatica facesse. Servirebbe un Papa più giovane". Gran finale con un colpo basso al cuore stesso della Chiesa e della fede: "Quando uno sente invocare lo Spirito Santo a proposito del Conclave, quando sappiamo benissimo che sono i cardinali che fanno il bello e il cattivo tempo, si resta interdetti. Chi ci crede più a queste cose?".