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Parenzo stronca Gad Lerner: "Perché dovrei?"

di Roberto Tortora martedì 3 giugno 2025

3' di lettura

Giornalista, conduttore televisivo e speaker radiofonico di discendenza ebraica, David Parenzo è stato intervistato dal Corriere della Sera per fare il punto sulla guerra in Medio Oriente. Il focus immediato è, purtroppo, sulle immagini dei bambini uccisi: “Non faccio altro che guardare le loro foto. E se qualcuno pensa che per il fatto di essere ebreo mi facciano meno male di quanto me ne farebbero se i bambini uccisi fossero israeliani, quel qualcuno è fuori di testa”. Nonostante ciò, la parola genocidio non viene pronunciata in riferimento alle bombe di Netanyahu sulla Striscia: “È una sporca guerra. Iniziata e voluta il 7 ottobre da Hamas, non da Israele”.

Parenzo, addirittura, ritiene che Hamas, almeno dal punto di vista della comunicazione, abbia vinto: “Nella società delle immagini, le immagini sono tutto. Su questo fronte, Hamas ha già vinto e Israele ha già perso. Vede, come tutto il mondo io guardo tutti i giorni le foto dei corpi dei bambini uccisi a Gaza. Ma, al contrario di tutto il mondo, ho visto anche le immagini del massacro del 7 ottobre che Israele non ha voluto diffondere per tutelare le vittime e le loro famiglie. Ho visto questo documento di un’ora insieme ad altri giornalisti al chiuso dell’ambasciata israeliana a Roma, col divieto assoluto di fare riprese. Lo sa qual è la parte del filmato che non riesco a cancellare dalla testa? Le immagini dei bambini israeliani rapiti da Hamas in un kibbutz, separati dai genitori e messi in una stanza attigua: in una stanza i genitori venivano torturati e poi uccisi, nell’altra c’erano i bambini costretti ad ascoltare tutto. Questo succedeva prima dei bambini uccisi a Gaza. Senza questi morti non ci sarebbero stati quelli di Gaza”.

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Netanyahu e Putin, oggi due figure messe dall’opinione pubblica sullo stesso piano: “Netanyahu è un leader che non voterei mai. Ma è il capo del governo di un paese democratico che ha tutti i pesi e i contrappesi delle democrazie. Non un autocrate, men che meno un dittatore”.

Parenzo, però, si è dissociato dal manifesto promosso da Gad Lerner in cui si invita “ebree ed ebrei italiani a dire di no alla pulizia etnica” e spiega perché: “Scusi ma perché dovrei dissociarmi? E da che cosa? I terroristi si dissociano dai gruppi terroristici di cui avevano fatto parte. Io non ho fatto parte di alcun gruppo terrorista e non ho nulla da cui dissociarmi. Il diritto di critica nei confronti di Netanyahu è giusto e doveroso, lo esercito anche io; ma lo esercito da cittadino italiano, non da ebreo. L’uso della patente da ebreo sulla firma degli appelli è una cosa fuori dal mondo. Le faccio io una domanda: è giusto sottoporre a un americano all’estero un appello contro Trump?... Io sono ebreo, non israeliano, perché chiedere conto agli ebrei di quello che fa un governo eletto da israeliani? A Washington sono stati uccisi due ebrei da un criminale che gridava 'free Palestine'. Forse anche loro avevano la colpa di non essersi dissociati e di non aver firmato appelli?".

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Parenzo, infine, apprezza il lavoro del governo sul fronte mediorientale: "Rivolgo quotidianamente tante critiche a Giorgia Meloni, soprattutto per la sua scelta di non sottoporsi al confronto con i giornalisti con cui sente di non avere, come dire, una certa affinità. Ma sulla vicenda di Israele, e in generale sulla politica internazionale, penso che lei e i ministri Tajani e Crosetto si stiano muovendo benissimo".

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