Nessun risparmio di mobilitazione, e qualche cortocircuito a sinistra per Francesca Albanese, la relatrice Onu decisamente pro-Pal su cui il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha annunciato sanzioni qualche giorno fa. Dopo la petizione online, che ha raccolto nomi illustri dell’intellighenzia italiana, per insignirla del Premio Nobel, ieri è stata resa nota una lettera-appello inviata al ministro degli Esteri Antonio Tajani da alcune personalità. Tra esse gli ex presidenti della Camera Fausto Bertinotti e Roberto Fico, più altre figure come Gianfranco Pagliarulo dell’Anpi e alcuni ex europarlamentari. «Crediamo che in quanto cittadina italiana, funzionaria di una istituzione come l’Onu cui il nostro Paese partecipa, la dottoressa Albanese debba essere sostenuta e tutelata dalle nostre istituzioni», si legge.
Prosegue poi la lettera: «Quello che ci appare inaccettabile è comminare sanzioni arbitrarie e che appaiono prive di legalità internazionale o organizzare campagne sulla persona. Qui ci sembra che si vada in direzione di una volontà di impedire una funzione colpendo una persona». A Roma, Trastevere, via della Lungaretta, compare anche un ritratto dell’artista Harry Grab con l’inequivocabile scritta “Nobel”. E poi proseguono anche gli incensamenti delle città.
Francesca Albanese, ecco chi spunta nel suo partito
Facciamo un altro passo nella direzione indicata ieri da Daniele Capezzone su questo giornale. E lo diciamo: la sinistra...Come raccontato da Libero ieri, a Milano pende una mozione presentata da un consigliere del Gruppo Misto per conferirle la cittadinanza onoraria. E sarebbe assai curioso, considerando le sue posizioni, visto che il capoluogo lombardo è gemellato con Tel Aviv. A Firenze, una risoluzione del gruppo Sinistra Progetto Comune va nella stessa direzione. «Gli attacchi che sta subendo sono un insulto rivolto alla stessa idea di una comunità internazionale impegnata per la pace e alle Nazioni Unite», hanno scritto in una nota i consiglieri promotori. A Bari, invece, vogliono addirittura consegnarle le chiavi della città. L’intenzione è stata espressa dal Primo Cittadino, Vito Leccese, intervenuto all’evento “La Ripartenza”, di Nicola Porro.
«Lo dico con orgoglio», ha rivendicato il Sindaco, dal palco del teatro Petruzzelli dove si è svolta la kermesse. Il pubblico ha sollevato dei fischi, subito tacitati dal giornalista. Mentre il cortocircuito si crea in +Europa. Il movimento, che raccoglie parte dell’esperienza radicale (da sempre sostenitrice del diritto d’esistenza di Israele), va in una duplice direzione. L’account X nazionale, ieri ricordava: «non serve - o meglio non dovrebbe servire - condividere tutte le posizioni di Albanese per denunciare con nettezza l’attacco di Trump e Netanyahu che riguarda il suo ruolo e quello dell’istituzione che rappresenta. Meloni e Tajani, a nome dell’Italia, prendano posizione su questo».
Mentre il consigliere comunale di Torino Silvio Viale, nome storico dei radicali, sui propri account dopo aver ricordato che Albanese «ha sempre legittimato la lotta armata di Hamas come partito resistenziale», ha aggiunto: «Le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti contro Francesca Albanese possono creare perplessità, anche critiche e contrarietà, ma non sono illegittime». E ancora, aggiunge: «L’Unione Europea ha manifestato il proprio rammarico tramite il portavoce della Commissione Europea per gli affari Esteri, Anouar El Annui e il mondo ProPal ha subito colto l’occasione per proporre un anacronistico Nobel per la Pace a Francesca Albanese. Come sempre, essere informati è il miglior mondo per non cadere nel vicolo cieco della propaganda». Come dargli torto!