Italiani pessimisti quando si tratta di guerre. Stando ad Alessandra Ghisleri, "dopo quasi tre anni e mezzo di conflitto, la speranza di una pace duratura in Ucraina sembra affievolirsi". La riprova? Gli ultimi sondaggi di Only Numbers, per cui sempre più cittadini si interrogano sull'efficacia delle strategie adottate finora e temono che la fine delle ostilità sia ancora lontana (53,3 per cento). "E pensare - si legge sulle colonne de La Stampa - che solo a marzo 2025 erano in maggioranza coloro che riuscivano a credere a una fine della guerra imminente (41,9), forse ancora ipnotizzati dalle dichiarazioni di Trump insediatosi poco più di un mese prima".
Ecco allora che in questo clima cresce sempre più il desiderio di una svolta concreta. Svolta che agli intervistati appare molto, molto lontana. Un sentimento comune suffragato da un'altra sfiducia, quella sulla fine del conflitto in Medio Oriente. "Dopo mesi di escalation e violenze - fa sapere la sondaggista -, la maggioranza degli italiani guarda con preoccupazione all'evolversi del conflitto tra Israele e Hamas, percependo la prospettiva di una pace duratura come sempre più remota (61,4)".
Un altro dato che spiega la crescente consapevolezza, è quello che riguarda Gaza. Quasi l'80 per cento degli italiani riconosce, infatti, che a Gaza si è di fronte a una vera e propria emergenza umanitaria. E le conseguenze sono da imputare a una leadership globale sempre più assente. La percezione è di una risposta europea troppo debole (50,7 per cento), spesso tardiva o frammentata. "Sia nel conflitto in Ucraina sia nella crisi di Gaza, l'Unione europea fatica a trovare una linea comune e incisiva, lasciando campo libero alle grandi potenze e relegando sé stessa a un ruolo secondario", rimarca Ghisleri.