È stata respinta dalla Commissione giuridica del Parlamento europeo la richiesta dell'Ungheria di togliere l'immunità all'eurodeputata italiana eletta nelle liste Avs Ilaria Salis. Ora dunque la palla passa alla plenaria dell'Europarlamento a inizio ottobre. Immediata la reazione della Salis che parla di "segnale importante e positivo. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche".
E ancora: "Sono incredula e felice. Il risultato di questo voto è il segno che molti alla Ue hanno capito che il problema è l'Ungheria di Orbán, non il mio processo. E ribadisco che sono pronta a farmi giudicare in Italia, da un tribunale imparziale e che rispetti lo stato di diritto. Anche diversi colleghi di centrodestra mi hanno mostrato in questi giorni la loro solidarietà. Preferisco non fare nomi, ma sono rimasta sollevata".
Ilaria Salis, "eurovergogna": l'ira della Lega, chi l'ha salvata
"Al Parlamento europeo, nel primo voto in Commissione respinta (13 a 12) la richiesta di revoca dell'immunit&ag...Non è mancata poi la replica del portavoce del governo ungherese. Zoltan Kovacs ha riferito che è "incomprensibile e scandaloso che il Parlamento europeo legittimi il terrorismo di estrema sinistra. Ilaria Salis e i suoi compagni si sono recati in Ungheria con l'obiettivo premeditato di picchiare a caso persone per strada, esclusivamente per convinzione politica. Non si tratta di una questione politica, ma di terrorismo. I compagni di Bruxelles stanno facendo di tutto per permetterle di sfuggire alle sue responsabilità. Sostenendo la sua immunità, non solo stanno scagionando una criminale, ma stanno di fatto dando rifugio a una terrorista interna. Non dimenticheremo e non ci arrenderemo. Ilaria Salis è una pericolosa criminale che deve stare in prigione".
Il procedimento giudiziario si riferisce ai fatti avvenuti in Ungheria prima della sua elezione e l'esito del voto avrà conseguenze concrete: in caso di approvazione della revoca, Salis potrebbe essere nuovamente arrestata e sottoposta a detenzione preventiva. In caso contrario, il procedimento resterebbe congelato per tutta la durata della legislatura europea. Ma non è tutto. Sussiste per lei anche il rischio che l’Ungheria emetta un mandato di cattura europeo con la possibilità di essere arrestata anche a Strasburgo o in Italia.