Buone notizie per il governo: per contestare la manovra economica i sindacati di base (Usb) si affideranno a una testimonial d’eccezione, l’attivista svedese Greta Thunberg. Sì proprio lei, la pasionaria dell’ambiente tornata alla ribalta grazie alla gita in barca del mese scorso con la Global Sumud Flotilla. Dove sta la buona notizia?
Nel fatto che la Thunberg non ha azzeccato una battaglia nemmeno per sbaglio e, dunque, il fatto che abbia deciso di schierarsi contro la manovra italiana, è segno che Meloni e Giorgetti sono sulla strada giusta.
LA CROCIATA
Greta ieri ha partecipato in video - all’assemblea nazionale dell’Unione Sindacale di Base e, si legge nella nota finale «ha espresso il proprio sostegno alla mobilitazione e annunciato la sua presenza in Italia nelle giornate di lotta a novembre a Genova e poi a Roma». Nelle due città Greta radunerà i sui “gretini” e li farà sfilare accanto ai sindacalisti di base che stanno pensando di proclamare uno sciopero generale per il 28 novembre, mentre il giorno dopo a Roma si svolgerà la manifestazione nazionale. La svedese sarà l’ospite d’onore. Non prima però di essere passata nel salotto per eccellenza dei vari testimonial della sinistra italiana: quello di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa. Così dopo i Prodi e le Albanesi, l’opposizione di governo ha deciso di affidarsi all’oracolo di Stoccolma. Del resto la 22enne quando parla sa quello che dice. Come quando nel 2018, riportando il tweet di un professorone del clima, scriveva: «Un importante scienziato del clima avverte che il cambiamento climatico spazzerà via tutta l’umanità, a meno che non smettiamo di usare combustibili fossili nei prossimi cinque anni».
Come sappiamo il mondo non ha smesso di consumare combustibili fossili (anzi, Paesi come la Cina ne hanno addirittura incrementato l’utilizzo) e cinque anni dopo quel tweet, cioè nel 2023 non si è verificata nessuna catastrofe globale a spazzare via l’umanità. Una figuraccia per una sacerdotessa mondiale del clima come lei, che infatti con la nonchalance che contraddistingue i radical chic- tanto in Italia quanto in Svezia - si è limitata a cancellare quel tweet dalla sua cronologia. Più o meno la stessa fine fatta dal movimento Friday for Future, scomparso dai radar del dibattito mondiale sul clima.
Anche con la Global Sumud Flotilla Greta ha rimediato una magra figura. Partita da Barcellona per andare a spezzare il blocco navale israeliano a Gaza, prima di essere arrestata e poi rilasciata assieme agli altri attivisti, si è resa protagonista di un polemica interna piuttosto vibrante. La svedese aveva accusato l’organizzazione di concentrarsi troppo su sé stessa e poco su quanto accadeva a Gaza e per questo aveva lasciato il direttivo della Flotilla. Un episodio che imbarazzò l’intera organizzazione che provò a smorzare la vicenda, derubricandola a mere incomprensioni.
Ecco perché, con un giusto pizzico di ironia, abbiamo scritto che se Greta sposa la lotta alla manovra economica, per il governo è una buona notizia. Certo, resta una domanda: ma che c’azzecca un’attivista climatica e pacifista con la legge di bilancio dell’Italia? Per rispondere ci vengono in soccorso i vertici dell’Usb, che nella nota già citata spiegano come «il Paese non accetta più di essere sacrificato alle compatibilità del profitto e della guerra». E ancora: «L’assemblea ha denunciato la legge di bilancio del governo come una vera e propria manovra di guerra, che taglia la sanità, smantella il welfare, aumenta la spesa militare e alimenta la precarietà, mentre il genocidio del popolo palestinese prosegue nel silenzio della comunità internazionale». Per questo ci sarà lo sciopero generale: «Per fermare la guerra e cambiare l’Italia».
OPERAZIONE VERITÀ
Ora, senza polemica, segnaliamo ai vertici dell’Usb, che nella manovra che contestano la spesa sanitaria non è stata tagliata, bensì aumentata di 6,5 miliardi di euro. E il fondo nazionale sanitario raggiungerà nel 2026 la cifra record di 142,9 miliardi. Per quanto riguarda la precarietà, invece, è noto che tra fine 2024 e il 2025 sono stati siglati oltre un milione di nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato. Alla faccia della precarietà. Infine, sulla guerra, i rappresentanti dell’Usb devono essersi persi la firma del cessate il fuoco che, seppur tra mille difficoltà, sta migliorando la situazione tra Gaza e Israele. Ma d’altronde una Greta a Roma val bene qualche interpretazione fantasiosa della realtà.