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Maurizio Landini fomenta le piazze: "È ora che la gente si rivolti"

lunedì 10 novembre 2025
Maurizio Landini fomenta le piazze: "È ora che la gente si rivolti"

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Prossimo sciopero? Il 12 dicembre. Il sindacato non finisce di scioperare che già indice una nuova mobilitazione. Questa volta contro la manovra. E guai se il governo si azzarda a far notare che ancora una volta l'agitazione è stata indetta per venerdì, a ridosso del weekend. "È venuto il momento di fare delle scelte, non vogliono che si faccia sciopero? Bene, aprano una trattativa e cambino la legge. Altrimenti quale altro strumento abbiamo se non ci ascoltano, se mettono la fiducia, se fanno i condoni? È il momento che la gente si rivolti, deve scendere in piazza, deve mobilitarsi, deve dire basta", dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini, a margine del Forum delle relazioni industriali 2025 in Assolombarda. Insomma è il "quadro della situazione" a portare i compagni a protestare, "compreso il fatto che noi vediamo anche una situazione di crisi industriale e non solo che sta venendo avanti al di là delle balle che raccontano". 

"Gli scioperi - prosegue - si fanno per cambiare le leggi sbagliate. Se vogliono che non ci sia lo sciopero riaprano una trattativa vera e cambino una manovra che colpisce ancora lavoratori e pensionati. Negli ultimi anni lavoratori e pensionati hanno pagato 25 miliardi di tasse in più, chiediamo che quelle risorse tornino a chi le ha pagate e che si introduca un meccanismo automatico di rivalutazione delle detrazioni fiscali per difendere il potere d'acquisto". 

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E a chi gli chiede eventuali obiettivi futuri, Landini mette le mani avanti: "Quello che oggi è al governo non sono io, io non ho particolari mire. Come si è visto al governo ci sono andati altri sindacalisti, che accusavano il sottoscritto di avere mire politiche quindi io mi permetto di dire per me è la coerenza che parla: sono circa 15 anni che mi dicono che ho mire politiche, sono ancora a fare il sindacalista, perché penso che questo sia il mio compito". Il riferimento è alle parole del vicepremier Antonio Tajani: "Per me - conclude - non è una mira politica, per me l'obiettivo è portare a casa dei risultati, perché le persone che lavorano debbono poter vivere con dignità. Oggi non sta avvenendo".