Claudia Fusani, ospite a L'Aria che tira su La7, ha dato una bella lezione alla sinistra che fino a ieri si faceva fotografare sorridente vicino ad Hannoun. E che oggi chiede invece alla destra di non strumentalizzare il suo arresto per scopi politici. "Io ai tempi de L'Unità, quindi negli anni tra il 2008 e il 2017, sono stata querelata da lui - ha spiegato la giornalista -. Ci siamo occupati, come tutti i giornali, di questo signore i cui conti correnti erano attenzionati dalla Guardia di Finanza in maniera".
"E ci faceva delle cause importanti, questo ci faceva querele sia penali che civili. Tant'è che, noi eravamo un giornale più piccolo, abbiamo dovuto poi a un certo punto... perché i conti venivano sequestrati con le stesse accuse, cioè l'accusa di finanziare Hamas e quindi il terrorismo. Dopo di che, venivano ogni volta dissequestrati - ha proseguito Fusani -. Quindi questa battaglia contro Hannoun è una battaglia che va avanti veramente dal 2001: è un personaggio noto agli archivi. Però non riuscivano mai a chiudere. La svolta c'è stata adesso dopo il 7 ottobre perché comunque queste donazioni sono cresciute e probabilmente sono riusciti a chiuderlo in questa accusa. Vediamo adesso cosa succederà. Io personalmente non avrei mai dato un centesimo a questo signore per quello che mi riguarda perché appunto è una persona molto aggressiva".




