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Alluvione, animali affogati: è una strage

Simona Pletto
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C’è Pandoro, un coniglio che a Forlì è riuscito a salvarsi alla furia dell’acqua rifugiandosi su un albero. In altre centinaia proliferati al parco urbano non ce l’hanno fatta. Poi c’è furia, un cavallo che nel Ravennate ha nuotato nell’acqua alta per tre giorni e non si è arreso. Come i tremila maiali dell’allevamento Benfenati di Lugo, sempre in provincia di Ravenna: erano rimasti bloccati nei loro porcilai travolti dalle piene del Senio e del Santerno, due dei tanti fiumi esondati la scorsa settimana in Emilia-Romagna. Una cinquantina sono annegati. Il sole di questi giorni riporta alla luce il dramma di questa terra allagata ovunque, ora segnata dal fango essiccato difficile da tirare via ovunque. Strade, case, campagne, aziende, portano i segni di questa specie di tornado che ha distrutto tutto. Abitazioni, famiglie e anche animali. Domestici come selvaggi. Molti sono riusciti a salvarli grazie a un diffuso appello sui social. Ma in molti comuni soprattutto della Romagna non è stato possibile intervenire in tempo per salvare tanti altri animali spiaggiati e annegati nell’acqua: così in migliaia sono morti non solo per attività agricole, ma anche nelle case e nei rifugi di animali selvatici.

 

È ancora troppo presto per capire quanti animali siano coinvolti nell’alluvione che ha causato ingenti danni alle fattorie e al bestiame. L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane dove ce ne sono di più: ci sono circa 4mila suini e 3.400 bovini. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, aggiornati lo scorso dicembre, nella regione vengono allevati 579mila bovini e un milione di suini, oltre a 27mila cavalli, 4.600 tra asini e muli e 49mila pecore. Molti di questi animali vivono in allevamenti intensivi. «Con i maiali è stato un disastro, vivono quasi sempre in strutture fatte apposta per impedirne la fuga», racconta Matteo Galliani, direttore della clinica veterinaria di Russi. «In generale è Gli animali d’allevamento sono stati i più colpiti dall’alluvione che ha devastato l’Emilia-Romagna e parte delle Marche. Ma molti cittadini hanno dovuto mettere in salvo le loro bestiole domestiche meglio lasciare liberi gli animali, così possono cercare di mettersi in salvo. Cavalli e maiali nuotano, ma gli equini hanno più resistenza, mentre i suini, essendo bassi, faticano di più».

 

Tante le storie anche dietro agli animali. A Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena, ci sono ancora migliaia di maiali costretti a stare in acqua a 50 centimetri di altezza. In un capannone ne erano ammucchiati oltre un centinaio, ma senza vita. A San Lorenzo in Noceto, frazione di Forlì, l’acqua ha travolto tre capannoni di un allevamento di galline: ne sono morte più di 60mila. A Faenza 600 maiali sono morti nell’allevamento all’interno dell’azienda agricola La Panighina. Il titolare, Paolo Mazzotti, ha raccontato che i capannoni sono stati travolti dall’acqua in modo così violento da rendere impossibile qualsiasi operazione di soccorso. Alcuni volontari di Essere Animali, hanno organizzato un sopralluogo in alcuni allevamenti colpiti dall’alluvione a Ravenna, Forlì e Cesena, mentre Sos Sicurezza Animali si è subito messa in moto per fornire mangimi. «Abbiamo ricevuto 23 balle di fieno da Faenza e Ravenna, altrettante ne stanno arrivando da Mantova, Brescia», spiegano i responsabili. «Quintali e quintali di mangime e di cibo x cavalli, maiali, ma anche per cani e gatti... Poi ci sono i titolari delle scuderia e degli allevamenti che si sono prestati ad ospitare gli animali in difficoltà». Poi ci sono le storie incredibili come quella di un anziano allevatore di Brisighella, uno dei comuni del Ravennate maggiormente allagati. Dietro alla scuderia che ospitai suoi quattro cavalli, la montagna ha ceduto, poco dopo è crollata l’unica strada che porta al suo allevamento. Ma lui non si è arreso, e ogni giorno si è messo sulle spalle 23 chili di mangime e ha percorso un chilometro e mezzo così, nel fango, per cibare i suoi animali. Poi, stremato, ha chiesto aiuto e 12 volontari anche dal nord Italia lo hanno raggiunto per aiutarlo in questa staffetta alimentare per salvare i suoi cavalli. Fino a domani hanno scorte di cibo, poi si spera in altre braccia di buon cuore. 

 

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