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Lega e Idv contro la Festa: Soldi buttati nel cesso.

Bobo: queste celebrazioni dovevano essere cancellate per dare soldi ai terremotati

Lucia Esposito
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  "Soldi buttati al cesso", tuona Roberto Maroni.   "Sagra dello spreco", rincara Antonio Di Pietro. Lega e Idv attaccano  a testa bassa il presidente Napolitano e la decisione di non annullare  le celebrazioni del 2 giugno. "Riteniamo che queste celebrazioni,  queste feste, questi buffet dovevano essere tutti cancellati per dare  un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal terremoto", attacca   Maroni.  "La decisione di non partecipare - prosegue Maroni - prescinde dal  fatto che oggi ci sia il congresso della Lega lombarda. E' una  decisione che vuole sottolineare l'inopportunità di festeggiare un  evento, mentre c'è gente che soffre, che è morta, che ha perso tutto  e l'aiuto dello Stato poteva e doveva essere molto più concreto che   non celebrare una festa facendo buffet e buttando soldi nel cesso".   E quindi Di Pietro: "Oggi, mentre le famiglie delle vittime del  terremoto piangono i loro cari e intere popolazioni stanno soffrendo,   questa costosa parata di reparti militari è una mancanza di rispetto,  non solo nei confronti di quelle popolazioni ma anche dei principi   della Repubblica. Siamo sorpresi e amaramente stupiti per una tale   assenza di sensibilità da parte delle istituzioni dello Stato   italiano". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non ha assistito questa mattina alla tradizionale parata ai Fori Imperiali in occasione della celebrazione del 2 giugno, da quanto si apprende in coerenza con le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi: il primo cittadino aveva infatti appoggiato l'ipotesi di annullare la sfilata ai Fori Imperiali e destinare i soldi risparmiati alle popolazioni vittime del terremoto in Emilia. Il Comune di Roma era rappresentato, sul palco d'onore, dal presidente dell'Assemblea capitolina, Marco Pomarici. Alemanno era assente anche ieri al ricevimento per il 2 giugno ai Giardini del Quirinale.   Solidarietà Di Pietro parla di 'insensibilita” da parte delle  istituzioni: "Dallo Stato ci si attenderebbe un'identica prova di   serietà e concreta solidarietà, non la scelta assurda di buttare al   vento alcuni milioni di euro. Mi chiedo se, chi ha deciso di   confermare la parata di oggi, si renda conto di quale contradditorio   messaggio simbolico invia ai cittadini una simile sagra dello spreco e  dell'insensibilità sociale".   In difesa della scelta di Napolitano, il presidente del Senato,   Renato Schifani: "Credo che la sobrietà di questa manifestazione   abbia pienamente risposto" all'obiettivo di "dare il senso della   solidarietà e del ricordo non solo dei caduti sul lavoro ma di tutti   i caduti delle battaglie di libertà per la Repubblica" nel "rispetto   dei valori che sono patrimonio di questo Paese".   E ancora il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri:   L'importante "è che la cerimonia sia molto sobria e piena di   significati: e i significati, qui, ci sono tutti". Che ci sarebbero state polemiche, era  nelle cose. Lega e Idv erano partite all'attacco da giorni. Ma oggi   alcune assenze 'pesantì in tribuna d'onore hanno forse reso più   plastica la tensione che ha accompagnato la celebrazione ai Fori   Imperiali. Intanto quella del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Pochi   anche i leader politici. Tra quelli che pure hanno sostenuto la scelta  del presidente Giorgio Napolitano di non annullare la parata, c'era   solo Pier Ferdinando Casini.   La reazione Ma Napolitano non si scompone. Anzi, in un messaggio inviato al   ministro Di Paola, difende la parata e ne apprezza lo stile sobrio   in linea con il difficile momento che sta vivendo il Paese. "Ho molto   apprezzato come, senza nulla togliere alla solennità della   celebrazione, ella abbia saputo conferire all'evento i toni di   sobrietà ed essenzialità che si impongono nel difficile periodo che   sta attraversando il Paese, colpito in questi giorni da accadimenti   sconvolgenti e gravi perdite di vite umane", scrive il presidente   della Repubblica.   Una risposta indiretta a chi, come Antonio Di Pietro, parla di   "sagra dello spreco" e di "insensibilità sociale" da parte delle   istituzioni. Casini, invece, una risposta diretta la dà, prima su   Twitter e poi parlando con i cronisti alla parata. "Destra e sinistra   sull'onda della demagogia!", attacca il leader centrista. E prosegue:   "Ci sono uomini politici che vogliono rifarsi una verginità non   venendo qui. C'è da mettersi le mani nei capelli".    

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