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Il Cav batte ancora i pmPure il caso Mills è chiuso

Giulio Bucchi
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  Silvio Berlusconi esce indenne dall'ennesimo procedimento penale. Questa volta tocca al caso Mills, i cui termini per presentare ricorso da parte dell'accusa dei pm milanesi sono scaduti oggi alle 13. Nessun, né la Procura né la difesa, ha avanzato ricorso e dunque è diventata definitiva la sentenza di prescrizione pronunciata dal tribunale di Milano lo scorso 25 febbraio. Ufficiale, dunque, il prosciolimento di Berlusconi che era accusato di corruzione in atti giudiziari e che vedeva l'avvocato inglese David Mills teste d'accusa fondamentale. Un 2012 di successi - La bandiera bianca issata dall'agguerrita Procura milanese si aggiunge a un lungo elenco di assoluzioni diventato più ponderoso da quando, guarda caso, il Cavaliere non è più premier. L'ultima a fine giugno, quando il Gup di Roma aveva assolto Berlusconi e il figlio Pier Silvio nel processo sulla compravendita di diritti televisivi Mediaset perché "il fatto non sussiste". L'anno iniziato dal Cav fuori da Palazzo Chigi gli ha riservato perlomeno qualche gioia giudiziaria, in attesa di capire come andrà a finire il Bunga Bunga al Tribunale di Milano: assoluzione a febbraio sul caso Mills, quindi assoluzione nel processo Mediatrade in cui il fondatore del Pdl era  accusato di frode fiscale e appropriazione indebita. Anche Dell'Utri - Sono gli ultimi di 28 proscioglimenti a cui si dovrebbe aggiungere anche la decisione della Cassazione, a marzo, di annullare la sentenza d'Appello del Tribunale di Palermo che aveva condannato il braccio destro del Cav, Marcello Dell'Utri, a 7 anni di carcere per associazione mafiosa. "Gravi lacune giuridiche", di fatto violazioni del diritto nei confronti di Dell'Utri che secondo l'accusa era il tramite tra Berlusconi e Cosa Nostra e uomo-chiave per l'affermazione di Forza Italia in Sicilia. Giustizia e politica, come spesso nel caso di Berlusconi, mano nella mano. Un abbraccio letale da cui il Cavaliere si è sottratto. Lasciando Palazzo Chigi.  

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