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Napolitano dimentica la Costituzione"Mai al voto con questa legge elettorale"

Gaffe del Capo dello Stato sulle regole democratiche. Proprio lui che, con quelli del Pd, sulla Carta ci ha fatto una testa così

Matteo Legnani
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Saranno stati il caldo e il sole di Stromboli. Un colpo di calore. Fatto sta che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in procinto di tornare a Roma dopo la breve vacanza con la moglie Clio alle Eolie, si è lasciato andare a una frase "pericolosa" per uno come lui, che come tutti i compagni del Pd si è sempre distinto quale campione della Costituzione italiana. La quale Costituzione, tra le tante cose, prevede che il popolo italiano sia periodicamente chiamato al voto, almeno una volta ogni cinque anni, per eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento. E' questo che fa la differenza tra democrazia e fascismo. E invece, cosa ti va a dire il Capo dello Stato in una intervista a L'Unità? Garantisce il suo "inderogabile impegno a non tornare alle urne con la legge elettorale del 2005". Cioè: mai al voto con la vecchia legge. Napolitano ha poi promesso che dopo le vacanze seguirà con maggiore attenzione le vicende della modifica della legge elettorale. Ma si metta il cuore in pace: ad aprile 2013 gli italiani al voto ci andranno. Con o senza il suo "permesso".

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