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Bassolino, il "re" della monnezza nel regno degli sprechi

L'ex Governatore che per dieci anni ha governato in Campania è diventato simbolo di una gestione dissennata della cosa pubblica

Lucia Esposito
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Fiumi di denaro, viaggi in mezzo mondo, assunzioni di amici, consulenze distribuite generosamente, specialisti (o presunti tali) pagati lautamente per non far nulla, creazione di enti inutili, finaziamenti di manifestazioni che si svolgevano a chilometri di distanza da Napoli, società fantasma... La Campania  di Antonio Bassolino che per dieci anni ha governato la Regione Campania è diventato simbolo dell'inefficienza e dello sperpero. E proprio il disfacimento di una Regione messa in ginocchio da una gestione che definire allegra è un eufemismo ha portato "Totonno" fuori dalla politica. Lui aveva creato in Regione un vero e proprio sistema. il sistema-Bassolino che si basava proprio sull'uso sconsiderato di soldi pubblici. Proprio all'inizio di quest'anno la procura di Napoli ha aperto un'ennesima inchiesta sul fiume di denaro pubblico usato impropriament, un 'inchiesta  nata da un dossier preparato dagli ispettori del Ministero dell'Economia, che hanno indagato soprattutto sui flussi di spesa nati dall'uso di fondi europei. Tre milioni di euro che, invece di essere utilizzati per costruire strade e infrastrutture, sono stati utilizzati dalla Regione per partecipare, tra le altre, a manifestazioni come la Bit. Ora la Finanza è entrata nelle sedi del consigliore regionale campano per controllare i bilanci, troverà sicuramente delle irregolarità, conti che non tornano perché da decenni lo spreco, la malagestione, l'uso spregiudicato del denaro pubblico è diventata un modus agendi di cui Bassolino è stato un grande interprete. 

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