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Supersagre, missioni, portaborse: tutte le "porcate" delle Regioni

Giulio Bucchi
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  di Caterina Maniaci Altro che Nord e Sud, spaccature, campanilismi e unità ancora da compiersi. Mai l'Italia appare così compatta  e unita - nella protervia e nella sfacciataggine - se si analizza sotto il profilo degli scandali e delle “furbate”. L'Italia delle Regioni in nero ha una mappatura facile da tracciare. In Piemonte si sta consumando la tragedia della Sagra della Nocciola. Non è una  ridanciana piece teatrale. È una faccenda reale: la Regione Piemonte, infatti, alcuni anni fa, ha fatto pervenire ad una sagra di un paesino del Cuneese centomila euro. Questo perché, secondo le ultime  indagini, si voleva far pressioni su uno dei politici locali, presente in Consiglio regionale, ad approvare senza fare più tante storie il bilancio della Regione. È delle tante vicende uscite allo scoperto da quando il Consiglio  è oggetto di indagini  da parte della Guardia di Finanza, a Torino, che ha  sequestrato una mole ingente di documenti sulle spese dei gruppi politici. Si indaga anche sull'assunzione di 200 portaborse. Intanto è arrivata a processo la vicenda che coinvolge come imputato Roberto Rosso, deputato Pdl, che aveva accusato i consiglieri regionali piemontesi di farsi rimborsare come attività politiche le varie settimane bianche passate in note località montane. Ieri, invece, Rosso, di fronte al Tribunale di Vercelli, è stato chiamato a rispondere dell'accusa di associazione per delinquere a scopo di peculato, per  aver distratto un milione e quattrocento mila euro destinati alla Fondazione “Terre d'acqua”. Rosso sostiene di essere tranquillo perché «la magistratura accerterà la mia estraneità».   Leggi l'articolo integrale di Caterina Maniaci su Libero in edicola oggi, martedì 2 ottobre    

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