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Berlusconi alla tv studia il Pd: "Per il Pdl serve un Renzi"

Il Cavaliere ha seguito in tv con Vittorio Sgarbi il dibattito pre-primarie democratiche: "Matteo ricorda me nel 1994"

Giulio Bucchi
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  di Salvatore Dama «Il ragazzo è stato molto bravo». No, Silvio Berlusconi non parlava di Angelino Alfano ma di Matteo Renzi. D'altro canto è nota la passione del Cavaliere per il sindaco di Firenze. Ha provato in varie occasioni a  portarlo nella sua metà campo. La più nota è il famoso pranzo ad Arcore, con il rottamatore e la figlia Barbara. Lunedì sera Silvio si è accomodato davanti alla televisione ed ha approcciato il dibattito sulle primarie del centrosinistra con molta curiosità. Con lui c'era anche Vittorio Sgarbi. Intanto lo stile. Al Cavaliere è piaciuto molto lo studio allestito da Sky, un po' meno i tempi serrati che non permettevano ai candidati di esporre il proprio pensiero in maniera compiuta: «Avrebbe dovuto farlo Mediaset...», si è rammaricato. Poi il giudizio sui protagonisti. La conferma («Renzi è il più in gamba») e la disapprovazione: «Ma perché Bersani si è prestato a questo dibattito? Ne è uscito dimezzato come leader, mettersi sullo stesso piano degli sfidanti per lui è una diminutio». Ciò rianima Berlusconi. Se - e lui lo dà per molto probabile - il segretario democratico vince le primarie, il recupero sul Pd (avanti nei sondaggi) non è una missione impossibile: «Bersani è un candidato battibile». E quasi quasi lui ci farebbe un pensierino. A sfidarlo.  Leggi l'articolo integrale di Salvatore Dama su Libero in edicola oggi, mercoledì 14 novembre    

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