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Pdl, Maglie: Berlusconi si riprenda il partito

Basta guardare i sondaggi, il Cavaliere deve tornare a gestire tutto, fare piazza pulita e stringere l'intesa con la Lega

Giulio Bucchi
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di Maria Giovanna Maglie Aspetta di sapere se sarà Renzi o sarà Bersani, che tanto ha già vinto per amore o per forza; aspetta sondaggi che saranno fasulli sempre finché non è chiaro se ci mette la faccia; aspetta soprattutto il fallimento sancito della riforma elettorale, ovvero la permanenza del porcellum, che Bersani vuole supremamente ma che già tutti  stanno invece appiccicando addosso a lui. Silvio Berlusconi ha veramente stufato con questa margherita che non si finisce mai di sfogliare, riesce a porgere le battute perfino al ragionier Gargamella Bersani, diciamoci la verità, non è da leader, non è serio, non è dignitoso. Non parla più a nessuno, dunque è inutile che ammucchi sondaggi su sondaggi, credendo che la bravissima Alessandra Ghisleri prenda le sembianza e i metodi del mago Otelma;   eppure il suo successore e tutta la fila di presunti candidati a presunte primarie in presunte date sono peggio di lui. Se poi alle riunioni con Angelino Alfano partecipano due mediatori micidiali come Gianni Letta e Niccolò Ghedini, mettetevi paura seria. Non a caso alla fine dalle dichiarazioni di Alfano non si è capito niente: né se si candida il Cav, né se  le primarie moriture sopravvivono, né se si sta tutti insieme appassionatamente o ci si divide ruvidamente, tra ex An, cosa azzurra, quel che resta del Pdl. Dice serissimo Alfano: «La candidatura di Berlusconi è scelta sua che oggi non mi ha manifestato formalmente». Ci mancherebbe perbacco, quattro ore insieme avranno smacchiato giaguari, mica parlato di chi si candida. Leggi l'articolo integrale di Maria Giovanna Maglie su Libero in edicola oggi, domenica 2 dicembre

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