Silvio Berlusconi e le paure dentro Forza Italia
Sono giorni ad altissima tensione dentro Forza Italia. E non solo per gli ultimi sondaggi che parlano di un'emorragia di voti, il punto centrale è un altro: il futuro del leader Silvio è appeso al Tribunale di Sorveglianza di Milano che giovedì prossimo, 10 aprile, dovrà decidere se affidare l'ex premier ai servizi sociali o se metterlo ai domiciliari. La grande incognita riguarda quindi il modo in cui Berlusconi riuscirà a fare campagna elettorale per le Europee del 25 maggio. Se sarò fuori campo o potrà metterci la faccia. Non solo. La seconda questione, non meno importante, riguarda più strettamente la classe dirigente azzurra reduce da mesi di divisioni che hanno trovato il culmine con la fuoriuscita dell'ex delfino Angelino Alfano da Forza Italia. Sul territorio il partito si sta sfaldando: in Piemonte le forze del centrodestra si preparano a correre in ordine sparso, inoltre i "grandi serbatoi" di voti - come fa notare Maurizio Belpietro nel suo editoriale di oggi, sabato 5 aprile, sono stati messi fuori gioco. Basti pensare a Nicola Cosentino in Campania che si preparava a lanciare forza Campania ed è finito agli arresti. "Claudio Scajola - osserva Belpietro - vorrebbe candidarsi e portare la sua dote di consensi liguri ma nonostante l'assoluzione in primo grado ha addosso l'immagine di quello che si è fatto regalare la casa a sua insaputa". L'aria che si tira dentro Forza Italia è tutt'altro che buona e ad ammorbarla ulteriormente è l'attesa per la decisione dei giudici.