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La magistratura alza il tiro: blitz notturno a Palazzo Grazioli per controllare Berlusconi

simone cerroni
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Le pressioni su Silvio Berlusconi si fanno sempre più forti. Come viene riportato da Il Giornale, mercoledì sera poco dopo le 23, deadline prevista dalla giustizia per il rientro a casa del Cavaliere, una pattuglia della polizia si è recata presso l'abitazione romana del Cavaliere in via del Plebiscito per controllare se davvero "l'affidato ai servizi sociali" ci fosse. Per la prima volta da quando il 23 aprile ha iniziato a scontare la sua pena, Berlusconi ha subìto un controllo della polizia. Nulla però che vada oltre la normale procedura prevista dal codice penale, perché i controlli fanno parte della prassi sia per i semiliberi che per gli "affidati". Il problema per il Cavaliere non è tanto a valle quanto a monte. Ciò che risulta indigesto agli occhi di Berlusconi non è l'affidamento in prova ai servizi sociali, quanto la sentenza che gli è stata inflitta per scontare i quattro anni di carcere, di cui tre condonati, per il caso Mediaset. Le pressioni per una restrizione dei suoi spazi di agibilità politica (basti pensare al rifiuto del tribunale di Sorveglianza di tenere comizi fuori dalla Lombardia), nascono secondo l'ex premier da un'interpretazione forzata delle sue parole. In particolare di quell'aggettivo, "ridicolo", con cui ha definito l'affidamento ai servizi. "È ovvio che non mi riferivo in alcun modo né alla decisione del tribunale di sorveglianza né al percorso che svolgerò durante questi mesi alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone - ha spiegato l'ex premier a chi ha avuto modo di contattarlo in queste ore - anche perché ho già detto pubblicamente che la decisione dei giudici di sorveglianza è assolutamente positiva, anche se parte da una sentenza di condanna che considero ingiusta". La prassi prevede che il tribunale di Sorveglianza possa revocare l'affidamento dopo almeno tre avvertimenti (una diffida del commissariato, poi una convocazione faccia a faccia col giudice, e solo in caso di ulteriore recidiva la sospensione).

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