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Financial Times: Monti non è l'uomo giusto per guidare l'Italia

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Il foglio della City distrugge il Prof: "Lo spread giù? Merito di Draghi". Il premier prova a difendersi: "E' stato anche merito mio"

Andrea Tempestini
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  La sentenza è dura. E irrevocabile: "Monti non è l'uomo giusto per guidare l'Italia". La firma in calce è quella dell'autorevole Financial Times. I poteri forti dicono addio al Professore e riconoscono che i risultati della sua cura sono stati fallimentari. In tredici mesi, il governo tecnico ha minato le fondamenta dell'Italia. Il parere è espresso in un editoriale di Wolfang Munchau: il Ft accusa i tecnici di aver introdotto "riforme strutturali modeste" per poi annacquarle fino alla "irrilevanza macroeconomica". Il foglio della City, inoltre, parla degli effetti disastrosi che potrebbe avere un'eventuale alleanza tra Monti e il Pd di Pier Luigi Bersani. I meriti del Draghi - Monti, questo il succo dell'articolo, non è l'uomo giusto per lo Stivale. Certo, lui la pensa diversamente, e solo ieri, domenica 20 gennaio, ribadiva di essere sceso in campo per "non consegnare l'Italia agli incapaci". Peccato che per il Ft l'incapace sia lui. "Ha promesso riforme - scrive Munchau - finendo per aumentare le tasse: ha iniziato come tecnico ed è emerso come un duro politico". L'edizione online del Ft indica poi che il calo dello spread tra Btp e Bund non è dovuto all'opera di Monti, ma a quella di un altro Mario, Draghi.  Occhio a sinistra - Il Ft critica il Professore anche per la possibile alleanza con la sinistra, che preoccupa i mercati: l'intesa Monti-Bersani potrebbe trasformarsi in una vera e propria sciagura per i Paesi europei. L'alleanza, inoltre, parterebbe da presupposti sbagliati: nelle ultime ore, il segretario democratico, si è mostrato ben poco convinto dalle riforme strutturali che Monti ha presentato a Bergamo. Quindi il Ft torna sulle imposte, e spara ad alzo zero: a Monti viene rinfacciato di non aver fatto alcuna riforma e di essersi limitato ad alzare le tasse, mentre a livello europeo il premier viene accusato di non aver spinto con Angela Merkel su unione bancaria ed eurobond.   La replica - Al duro attacco del Financial Times ha risposto Monti in persona, cercando di difendersi dalle accuse: "L'Italia ha dato un forte contributo per migliorare la situazione dell'eurozona - ha dichiarato al Tg2 -, senza il nostro risanamento in tempi così brevi e la nostra azione di spinta per creare lo scudo anti-spread anche la Bce non avrebbe potuto fare il molto che ha successivamente fatto". Il Professore, insomma, cerca d'intestarsi parte del merito per il calo dello spread, che dal foglio della City è stato attribuito per intero a Draghi. Monti ha anche annunciato di avere inviato una lettera al quotidiano finanziario, che sarà pubblicata martedì 22 gennaio, "che fa capire a Munchau perché le sue frustrazioni verso la Germania non sono necessariamente da scaricare su chi in condizioni difficili ha governato l'Italia".  

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