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La "buona scuola" di Renzi: errori e strafalcioni nel testo

Nicoletta Orlandi Posti
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Con la valanga di slide, infografiche, tweet prodotti in soli sei mesi a Palazzo Chigi era solo questione di tempo. Prima o poi - nonostante le cure del fido correttore di bozze Filippo Sensi - il premier Matteo Renzi sarebbe incappato in uno strafalcione. Cosa umanissima, chi non fa errori? Ma infilarli nello schema esemplificativo della riforma della scuola non è il massimo della vita. Mandare a capo «Costituzione» come «Costituzi-one», oppure «assunzioni» come «assunzi-oni» e ancora «digitali» come «dig-itali» sono infortuni da matita blu. O da ciucci, potrebbe dire Matteo. Ci penserà sua moglie a dargli 5 in italiano?

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