Città metropolitane: Torino, Pd e Fi insieme ma nessuna prova di larghe intese
Torino, 2 ott. - (Adnkronos) - E' fissato per il prossimo 12 ottobre, dalle 8 alle 20, l'appuntamento con le urne per i 3.820 sindaci e consiglieri comunali della provincia torinese chiamati ad eleggere i 18 componenti del Consiglio metropolitano, in rappresentanza dei 315 Comuni che daranno vita al nuovo ente di area vasta. Tre le liste presentate, 'Movimento 5 Stelle' con 11 candidati, 'Citta' di citta" con 18 candidati, lista di riferimento di Pd, Ncd e Fi, e la lista civica 'Alternativa per il territorio' che fa riferimento a Lega e FdI-An e che presenta 11 candidati. Anche in provincia di Torino, dunque, Pd, Ncd e Fi, si presentano nella stessa compagine, tuttavia, ne' i democratici ne' gli azzurri. voglio sentir parlare di banco di prova per future larghe intese. "Non si tratta di accordi politici ma solo di intese istituzionali che garantiranno la rappresentanza nella fase costituente della Città metropolitana - spiega Davide Gariglio, segretario regionale del Pd piemontese - le possibili intese con il centro destra hanno l'unico scopo di scrivere insieme le regole di funzionamento del nuovo livello istituzionale. Vedere scenari diversi è un esercizio di pura fantasia che non ha alcun riscontro con la realtà". Medesima riflessione da parte del coordinatore piemontese di Fi, Gilberto Pichetto, che spiega "Siamo in una fase costituente, il nuovo organismo avrà un mandato limitato dato che nel 2016 a Torino si tornera' a votare, dunque la fase non durerà più di 14 mesi, ma le regole vanno scritte tutti insieme, di qui la decisione di una lista condivisa che non ha, pero', alcun obiettivo di essere una sorta di prova di future larghe intese". Fortemente critici con la lista che ragruppa Pd, Ncd e Fi, gli esponenti di Lega e FdI-An. "La lista civica 'Alternativa per il territorio' è una doverosa reazione alla strana alleanza che si e' formata a sinistra, evidentemente per le poltrone- spiega il segretario del Carroccio piemontese, Roberto Cota - sulla provincia di Torino e sulla Città occorre una chiara e forte alternativa alla cappa di potere che si sta a poco a poco ricreando all'ombra della Mole. Vogliamo ripartire dai nostri amministratori locali del territorio che si mettono a disposizione dei cittadini e delle tante realtà del torinese che sono state abbandonate". "'Alternativa per il territorio' - aggiunge Maurizio Marrone, consigliere regionale di FdI-An - e' la scelta di non accodarsi a un centro sinistra che e' il primo responsabile dell'azzeramento delle autonomie locali per colpa della legge Delrio. Il nuovo Consiglio metropolitano dovrà disegnare lo Statuto che dovrà essere ispirato al rifiuto delle larghe intese e ad una maggiore attenzione ai piccoli Comuni".