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Sondaggio Ixè: cala il Pd e Forza Italia, cresce Grillo, boom della Lega

Ignazio Stagno
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Il Job Act e la riforma dell'articolo 18 hanno agitato le acque della politica. I partiti, soprattutto Pd e Forza Italia tengono d'occhio i dati dei sondaggi per capire se la mossa di dare il via ad una vera e profonda riforma del lavoro sia una scelta che è condivisa anche dagli elttori. I dati parlano chiaro, nel braccio di ferro tra sindacati e governo, gli italiani si schierano col governo, anzi con Renzi. Secondo la rilevazione di Ixè per Agorà il 51 per cento degli italiani si sente rappresentato da Renzi, mentre il 28 per cento dai sindacati. Crolla dunque la fiducia nelle organizzazioni sindacati, solo il 29 per cento degli italiani si fida delle associazioni che difendo i diritti dei lavoratori. Un altro dato che va sottolineato è quello che riguarda il parere degli elettori riguardo alle mosse dei partiti sul voto della riforma del lavoro. Il 68 per cento degli elettori di Forza Italia chiede l'appoggio degli azzurri per Renzi sul tavolo del Job Act. Solo il 29 per cento è contrario ad un "soccorso azzurro" per l'approvazione della riforma. Intanto per quanto riguarda le intenzioni di voto, il Pd registra un lieve calo e passa dal 40,5 per cento al 40,2 per cento. I partiti - Forza Italia scende dal 16 per cento di sette giorni fa al 15,7. Cresce invece il consenso per il Movimento Cinque Stelle che passa dal 20,2 al 20,8 per cento. Non si ferma invece la "scalata" della Lega che si attesta all'8 per cento contro il 7,8 della scorsa settimana. Bene anche Fratelli d'Italia che va al 3,2 per cento contro il 2,9 della scorsa settimana. Lieve flessione per Ncd che passa dal 2,4 al 2,2 per cento. Scompare Scelta Civica che si ferma all'1 per cento. I leader - Per quanto la fiducia nei leader Matteo Renzi sale al 49 per cento guadagnando un punto di consenso. Stabile invece al 39 per cento Giorgio Napolitano. Cresce la fiducia in Matteo Salvini che passa dal 19 al 20 per cento. Infine Silvio Berlusconi resta stabile al 16 per cento. Dietro di lui Alfano al 12 per cento. 

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