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Il retroscena: Piero Grasso possibile candidato alla Corte Costituzionale

Lucia Esposito
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Inizialmente era una provocazione politica che poi ha cominciato ad avere sempre più consistenza. E, come scrive Dagospia, è stata guardata con interesse da più parti politiche soprattutto dopo la diciassettesima seduta andata a vuoto per l'elezione dei due membri della Corte Costituzionale. L'idea che serpeggia all'interno del Pd è quella di candidare Piero Grasso alla presidenza della Consulta (ma non è affatto scontato il suo interesse e la sua volontà). Le motivazioni - Il punto di partenza di questo ragionamento è che Grasso avrebbe un consenso massiccio. In questo modo, stando alle indiscrezioni di Dagospia, si “salverebbe capre e cavoli”, in quanto i senatori di tutti gli schieramenti non non possono più di come l'ex procuratore antimafia conduce i lavori parlamentari e se ne libererebbero molto volentieri. Ma ci sarebbe anche un altro effetto: si libera una casella che può essere strategica per sancire anche da un punto di vista istituzionale il patto del Nazionale.

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