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Angelino Alfano parla alle Camere dopo gli scontri di Roma: "Brutto giorno per tutti"

Francesco Rigoni
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All'indomani degli scontri a Roma, con le cariche della polizia contro il corteo dei lavoratori Ast, il clima resta caldo. Il premier Matteo Renzi, a tal proposito, ha chiamato il ministro dell'Interno Angelino Alfano chiedendogli di accertare la verità. Oggi pomeriggio quindi il responsabile del Viminale ha parlato alle Camere: alle 14.45 al Senato e alle 18.30 alla Camera. Alfano in aula - "Non ho nessuna esitazione nel dichiarare che quello di ieri è stato un brutto giorno per tutti", ha detto a Palazzo Madama il ministro dell'Interno. "Voglio esprimere la mia personale solidarietà ai lavoratori dell'Ast e al personale della polizia di Stato che ieri hanno riportato ferite negli scontri", ha detto il capo del Viminale, che ha esortato ad evitare che la crisi sia "scintilla di pericolose derive". ''Il diritto a manifestare - ha aggiunto il ministro - è sacro ed è custodito nella teca delle regole, ma chi manifesta non deve ledere la libertà degli altri cittadini''. Nel riportare la calma ieri, ha tenuto a precisare Alfano, un contributo importante è arrivato dall'intervento di Landini. "Vogliamo istituire un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per gestire al meglio le manifestazioni - ha proseguito -. Ci attendono settimane complesse e difficili. Siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte". "I fatti di ieri sono stati oggetto di referto all'autorità giudiziaria, nel quale nessun manifestante è stato denunciato", ha poi chiarito, aggiungendo che "è lontana anni luce da noi l'idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontata dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia". Alfano, inoltre, ha invitato la politica a fare uno "sforzo di coesione, evitando di cavalcare il disagio occupazionale, strategia che può dare dei frutti immediati, ma sarebbero avvelenati".

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