Angelino Alfano, compleanno dal maggiordomo del Cav
]Il centrodestra è diviso ovunque, tranne che a tavola. Lì dove falliscono le diplomazie di partito, riesce un tortello alla zucca. Quello servito da Alfredo Pezzotti, ex maggiordomo di Berlusconi, oggi ristoratore nei pressi della Camera. Così succede che gente che in Transatlantico manco si parla, poi si ritrova gomito a gomito con le posate in mano. Il “Palato di Alfredo”, a un giro di isolato da Montecitorio, è un crocevia di berlusconismi: neo, ex, post, anti. È il luogo del ricordo degli anni ruggenti del “Dottore”, ma anche il posto dove deputati e senatori, di vario colore, avvitano con piacere tonnarelli alle forchette. Talvolta, al rito della memoria, si sottopongono anche personaggi che mai te lo aspetteresti. Venerdì sera, per esempio, gran revival: Angelino Alfano ha scelto il ristorante del vecchio amico - il ministro dell'Interno conosce Alfredo da 12 anni - per festeggiare il suo compleanno numero 44 con moglie, figli, fratello e amici. Momento nostalgia. Durato poco, fino allo spegnimento della candelina. Oramai, dopo le incomprensioni personali, a dividere Alfano da Berlusconi, sono sopraggiunte argomentazioni politiche dirimenti. La storia delle unioni gay ha scavato un solco profondo tra Forza Italia e Nuovo centrodestra. Sul tema i due partiti finiranno per scornarsi perché, nella difesa dei valori della famiglia tradizionale, Alfano ha intenzione di investire molto. Tutto. Per la verità lo si era già capito con la circolare, inviata dal ministro dell'Interno ai prefetti, in cui si dichiarano privi di effetti giuridici i matrimoni gay trascritti dai comuni. E lo ha inteso, suo malgrado, anche il sottosegretario Ivan Scalfarotto. L'esponente del governo con la delega alle Pari Opportunità vorrebbe vedere concluso l'iter del provvedimento sull'omofobia, che è all'esame del Senato. Ma non ci riesce perché in Commissione i centristi fanno muro. Allora finisce che in questo schizofrenico quadro politico, Alfano sta con la sinistra ma scavalca a destra Berlusconi sui valori. Mentre Silvio sta all'opposizione ma va a braccetto con il Partito democratico sui diritti civili. Il tutto mentre Renzi intercetta l'elettorato moderato eliminando l'articolo 18 e bistrattando i sindacati. Che bolgia. Non a caso Angelino ha voluto mettere un punto fermo, interpellando nei giorni scorsi alcuni esperti di immagine. I sondaggi del Ncd non regalano sorrisi. E il partito nato da una costola del Popolo della libertà rischia di finire schiacciato sotto il cono d'ombra renziano. Tra i guru ascoltati da Alfano c'è anche il deputato dem Giacomo Portas che è responsabile della società torinese Contacta. Proprio quest'ultimo sembra che abbia consigliato al ministro dell'Interno di insistere sui valori. Andando per esclusione: dal momento che i temi economici classici della destra sono diventati un appannaggio renziano e visto che sicurezza e immigrazione sono argomenti in cui primeggia la Lega, al Ncd rimane la battaglia sulla famiglia tradizionale.Un terreno che, secondo Portas, non presidia più nessuno con convinzione. Neanche la Chiesa, da quando non c'è più Ratzinger. Quindi il 15 novembre il Ncd scenderà in piazza per dire no ai matrimoni tra omosessuali, no alle adozioni da parte di coppie tra persone dello stesso sesso, no alla reversibilità. di Salvatore Dama