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Bankitalia: "Col Tfr in busta le pensioni per i giovani sono a rischio"

Ignazio Stagno
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Un altro schiaffo per la manovra di Matteo Renzi. A criticare il premier e la legge di stabilità è Bankitalia che boccia il provvedimento che permette di avere in busta paga una parte del Tfr. Secondo via Nazionale questo provvedimento potrebbe portare al tracollo il sistema pensionistico. "È cruciale che la temporaneità del provvedimento, motivato dalla fase congiunturale eccezionalmente avversa, sia mantenuta". Lo ha affermato il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, parlando della norma sul Tfr - ovvero la possibilità che i lavoratori possano scegliere di farsi riconoscere in busta paga la quota mensile che attualmente viene accantonata - durante l'audizione sul Ddl di stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Gli errori - Signorini ha sottolineato che "lo smobilizzo del Tfr maturando inciderebbe negativamente sulla capacità della previdenza complementare, o del Tfr se percepito alla fine della carriera, di integrare il sistema pensionistico pubblico, che in prospettiva presenta bassi tassi di sostituzione, soprattutto per i giovani, mediamente più soggetti a vincoli di liquidità". E l'adesione dei lavoratori a basso reddito all'iniziativa, ha evidenziato, "aggrava il rischio che questi abbiano in futuro pensioni non adeguate". Secondo Signorini infine è "opportuno migliorare la trasparenza delle regole pensionistiche per consentire ai lavoratori di effettuare una scelta consapevole sull'opzione loro concessa". E ha proposto "l'invio della cosiddetta “busta arancione”, ovvero di un estratto conto nazionale che contenga proiezioni della propria ricchezza pensionistica al variare dello scenario macroeconomico e in funzione della propria carriera lavorativa". Insomma per Renzi una bocciatura senza appello da Bankitalia. Le sue promesse (elettorali) probabilmente le pagheremo noi e le prossime generazioni. 

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