Matteo Renzi incontra Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini
Matteo Renzi tradisce Silvio Berlusconi. Ieri, lunedì 9 novembre, il premier ha tenuto un vertice in cui ha cercato un'intesa con Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini prima dell'incontro di domani con Silvio Berlusconi e della direzione del Pd in serata. Il vertice a Palazzo Chigi è stato un segnale molto chiaro: per la prima volta la maggioranza stringe un patto sulla legge elettorale e e sulle riforme costituzionali. Con lo scricchiolare dell'accordo con Berlusconi (alle prese con problemi interni a Forza italia) Renzi ha deciso di andare avanti cercando un accordo ampio all'interno della maggioranza. Ora Renzi condivide con Alfano l'idea che l'Italicum, “oltre alla governabilità deve garantire anche la rappresentanza”. I punti - Renzi strappa agli alleati l'impegno ad approvare la legge elettorale entro la fine dell'anno al Senato. In cambio gli altri ottengono che non si andrà al voto prima del referendum confermativo della riforma costituzionale. Le soglie di ingresso in Parlamento per le forze più piccole saranno abbassate al 3 o 4%. Il presidente del Consiglio, riferiscono fonti parlamentari, è intenzionato a rispettare i tempi prefissati, per fine anno la riforma della legge elettorale dovrà essere in Aula a palazzo Madama per un altro passaggio parlamentare. Per noi il patto resta valido - riferiscono fonti Pd - ma se Berlusconi si sfila si andrà in Aula con chi ci sta. Berlusconi non intende accettare questo 'timing' qualora il Capo dell'esecutivo dovesse accontentare in tutto e per tutto i partiti convocati questa sera a palazzo Chigi. A quel punto sarebbe un patto di maggioranza, non più il patto del Nazareno, è il ragionamento che viene riferito. La mediazione - Certo da più parti l'ex presidente del Consiglio viene invitato a non rompere, ma la partita sulle soglie e il premio di maggioranza alla lista restano degli ostacoli sulla strada dell'intesa. Ncd e gli altri partiti della maggioranza contano sul fatto che la soglia di ingresso venga abbassata al 3%, mentre per il Cavaliere non si può scendere sotto il 5. Una ipotesi di mediazione potrebbe essere però quella del 4%. Renzi sarebbe pronto a una mediazione di questo tipo che potrebbe accontentare, viene riferito, sia il Nuovo Centrodestra che Forza Italia.